Altro che fuori dalla Rai, Flavio Insinna è un volto di punta e adesso sarà anche il protagonista di un nuovo film che andrà in onda domenica 1 maggio. Il presentatore è diventato tra i più chiacchierati nel mondo del piccolo schermo. Sono molte le gaffe fatte negli ultimi anni e alcune di queste non gli sono state completamente perdonate. Indimenticabile il fuori onda che lo vide protagonista, durante una pausa nel gioco dei pacchi, mentre offendeva con parole molto duro e tono irato sia una concorrente che gli autori del game show. Un video che, puntualmente, viene tirato in ballo da Striscia la Notizia.
Non solo, Flavio Insinna si è inimicato anche tutto il mondo animalista, quando ha dichiarato in diretta televisiva che a parer suo la caccia è uno sport come tutti gli altri. Insomma, il presentatore ha un bel caratterino e in molti hanno reclamato il suo allontanamento dalla Rai. Per mesi abbiamo immaginato chi potesse essere il suo sostituto, se la dirigenza avesse realmente rinunciato a lui. Ma così non è e l’uomo è diventato anche il protagonista di un film. Non solo, è tornato nei panni del colonnello Anceschi in Don Matteo, che ha incuriosito i telespettatori con l’innovativa presenza di Raul Bova.
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Flavio Insinna continuerà il suo percorso nel famosissimo telefilm. Ma adesso passiamo al ruolo inedito che gli vedremo interpretare domenica 1 maggio. Il presentatore ha prestato il suo volto e la sua bravura come attore nel film A muso duro. Una nuova avventura per lui, che mai aveva ricevuto il ruolo principale. Diretto da Marco Pontecorvo, il film è dedicato ad Antonio Maglio, pioniere delle terapie di riabilitazione dei disabili. A lui si deve l’introduzione di pratiche tra i suoi pazienti come atletica leggera, nuoto, pallacanestro, scherma, tennistavolo, tiro con l’arco.
Per questa ragione è considerato il padre dello sport paraolimpico italiano e adesso gli viene dedicato il film interpretato da Flavio Insinna. Sin dal 1956 iniziò a portare i suoi pazienti ai Giochi internazionali di Stoke Mandeville, competizione per atleti in carrozzina organizzati da Guttmann, direttore del più importante centro di riabilitazione motoria inglese. Nel 1958, Maglio convinse Guttmann a portare le competizioni di Stoke Mandeville del 1960 a Roma, sostenendo che avrebbe persuaso le maggiori autorità politiche e sportive italiane ad organizzarli negli stessi impianti ed alloggi che, poco prima, avrebbero dovuto ospitare le gare olimpiche.
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Grazie alla sua rete di contatti ed alla sua posizione all’interno di uno dei maggiori enti di previdenza del paese, Maglio riuscì effettivamente nel suo intento e nel 1960 i Giochi si tennero a Roma, al complesso sportivo “Tre Fontane” e alla piscina del Foro Italico. A posteriori, i Giochi sono stati considerati dal Comitato Paraolimpico Internazionale come prima edizione delle Paraolimpiadi. Maglio continuò la sua attività fino agli anni ’80, promuovendo lo sport paraolimpico e a facendo gareggiare decine e decine di atleti paraplegici italiani nelle competizioni internazionali. Il dottore rivive così in un intenso e toccante film con il volto di Flavio Insinna.
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