I giornalisti Rai sono in fermento per una drastica decisione presa da Carlo Fuortes e hanno annunciato che avrebbero dato inizio a delle mobilitazioni, tramite un comunicato. Con la nuova linea decisiva della rete di Stato, molte cose sono cambiate. Nessuna trasmissione è più completamente al sicuro e tagli e cambiamenti di palinsesto sono all’ordine del giorno, in questa fase di assestamento. Per il momento, a rimetterci è l’edizione notturna del TgR del terzo canale, che non andrà più in onda a partire dal 9 gennaio. I vertici hanno giustificato la decisione dando la colpa agli ascolti bassi.
Ma i giornalisti non sono d’accordo e pensano sia esclusivamente una scusa usata da Carlo Fuortes per chiudere anticipatamente. Così, il sindacato dei giornalisti della Rai ha emesso un comunicato di protesta: “Dal 9 gennaio avrete un pezzo di informazione regionale in meno. Verrà cancellata l’edizione notturna. Uno spazio informativo del nostro territorio che scompare e che non sarà in alcun modo sostituito da altri spazi di informazione locale. Una decisione inaccettabile, giustificata dall’azienda con gli ascolti bassi, ma che in realtà sono gli stessi di sempre” anzi, a quanto pare sono sempre stati molto soddisfacenti.
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“La TgR rappresenta, ad ogni appuntamento nel corso della giornata, il picco di share della rete, compresa la notte”. Dall’apice del successo al taglio anticipato è un attimo. Solo poco tempo fa, lo stesso Carlo Fuortes aveva elogiato il Tgr per questo: “Lo stesso amministratore delegato che aveva definito la TgR un presidio democratico sul territorio, oggi sceglie di chiudere le sedi alle 20. Undici ore senza alcuna copertura territoriale, con ripercussioni sull’intera informazione nazionale. Per questo motivo le giornaliste e i giornalisti della Rai daranno avvio a forme di mobilitazione per difendere il diritto dei cittadini ad essere informati”.
Si prospettano nuove proteste in Rai. Già tra settembre e ottobre i vertici hanno dovuto confrontarsi con lo sciopero degli addetti ai lavori. Situazione che ha rimandato la messa in onda di alcune trasmissioni, proprio nel periodo in cui queste dovevano debuttare. Le proteste sono coincise proprio con il passaggio di staffetta dalle edizioni estive a quelle invernali, determinando un grande disagio per tutta la rete. Questo è quello che succede quando c’è un cambiamento direzionale importante come quello che sta avvenendo nell’ultimo periodo. I direttori di rete perderanno la loro importanza e le decisioni spetteranno solo ai vertici più alti.
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Carlo Fuortes ha tenuto ugualmente ferma la sua decisione di tenere solo le due edizioni giornaliere del TgR, quella delle 14 e quella delle 19.30, e ha risposto al comunicato: “La misura che verrà adottata non ridurrà di un minuto l’informazione notturna sulle reti Rai. Si tratta di un provvedimento teso a razionalizzare l’impiego di energie e che non priverà le sedi regionali dell’Azienda di presidi per la copertura di eventuali emergenze. La scelta è stata compiuta mantenendo continuo il flusso informativo del canale RaiNews 24 sul quale avranno la possibilità di convergere le informazioni provenienti dal territorio italiano”.
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