Bimbo soffocato dal sedile, Choc al processo: Mentre moriva il patrigno chattava con 4 donne
Alfie Lamb aveva tre anni quando è morto schiacciato e soffocato contro il sedile dell’auto dal fidanzato della mamma, Stephen Waterson. Ed è proprio il giovane di 25 anni a essere accusato del suo omicidio insieme alla madre. In questi giorni a processo negano ogni responsabilità, ma alcuni dettagli emersi dall’inchiesta giudiziaria aggraverebbero la loro posizione.
Waterson era seduto sul posto del passeggero, avrebbe abbassato il sedile per ben due volte tenendo schiacciato il viso del piccolo contro la spalliera e impedendogli di respirare. E tutto perché il bambino piangeva e voleva la mamma Adrian Hoare, di 23 anni. Anche lei era presente in quel momento sull’auto ed è indagata per non aver fatto nulla per evitare la tragedia. Entrambi sono accusati di omicidio colposo.
Sembra inoltre, come riporta il Daily Mail, che mentre il bambino era in ospedale a lottare tra la vita e la morte, Waterson chattasse e flirtasse con quattro donne diverse. «Perché non vieni a stare con me», si leggerebbe in alcuni messaggi. Waterson ha spiegato che non c’era alcuno scopo a sfondo sessuale dietro il gesto e da quando è morto il bambino ha sempre ricostruito dinamiche poco convincenti. A inchiodarlo le dichiarazioni di alcuni testimoni.
Il paramedico Jason Sammut ha raccontato che quando lui e un collega sono arrivati sul posto: «Il piccolo era a terra in arresto cardiaco, non respirava». «Qualcuno delle persone presenti ha provato a giustificarsi dicendo che si era addormentato su un taxi e quando sono arrivati a destinazione non erano più riusciti a svegliarlo». I soccorritori hanno poi aggiunto smentendo questa ipotesi: «abbiamo notato vasi sanguigni intorno agli occhi. Da subito qualcosa non ci ha convinto».