Bimba di 4 anni dimenticata sotto al sole, muore dopo atroci sofferenze. Il racconto choc
Una bambina di quattro anni è morta dimenticata dal papà in auto sotto al sole. La piccola è rimasta all’interno della vettura per diverse ore a Rovigno, sulla costa occidentale della penisola istriana, in Croazia. Era domenica mattina. Dopo due giorni di agonia la bimba è morta. Quando il papà se n’è ricordato era troppo tardi. La figlia era in gravissime condizioni, riportando danni cerebrali causati dal caldo rovente.
Come riportato da La Voce del Popolo il papà, un uomo di 33 anni che è stato denunciato, era stato richiamato a lavoro per quella che credeva fosse una questione di pochi minuti.
Così ha deciso di portare con sé la bimba che risiedeva con lui in casa. Giunto in ufficio però, il lavoro lo ha impegnato per ore e l’uomo si è dimenticato di aver lasciato la piccola in macchina sotto al sole.
Bimba dimenticata sotto al sole, la farsa dei seggiolini anti abbandono
Abbandonati a se stessi i seggiolini anti abbandono, quelli che salvano la vita i piccoli dimenticati in auto: l’obbligo di montarli in auto (per chiunque risieda in Italia e trasporti minori fino a 4 anni) non scatterà infatti più il prossimo 1 luglio. E nessuno sa quando diventerà operativa questa norma.
La legge nr. 117/2018 a ottobre scorso fu infatti approvata in tempi rapidissimi dal Parlamento. Ma fu tutto inutile: “Il termine di pubblicazione sul sito TRIS della Commissione Europea stabilito allo scorso 22 aprile – spiegano infatti all’Asaps, associazione amici polizia stradale -, è stato prolungato di altri 3 mesi, al 22 luglio. Piena estate. Ma anche ipotizzando un cronoprogramma accelerato, il testo dovrebbe poi “viaggiare” speditamente alla commissione consultiva del Consiglio di Stato. Il parere del Consiglio di Stato, fatti salvi termini più brevi stabiliti per legge, deve essere reso entro 45 giorni dal ricevimento della richiesta, decorso tale termine l’amministrazione può procedere indipendentemente dall’acquisizione del parere”.
Quindi? La faccenda si complica: “Qualora, per esigenze istruttorie, tale termine non possa essere rispettato – conclude Giordano Biserni, presidente dell’Asaps – lo stesso può essere interrotto per una sola volta e il parere deve essere reso definitivamente entro venti giorni dal ricevimento degli elementi istruttori da parte delle amministrazioni interessate. Insomma si arriverà all’autunno inoltrato, almeno a novembre, per la pubblicazione definitiva sulla Gazzetta Ufficiale”.
E pensare che lo stesso Ministero con un apposito comunicato stampa del 25 gennaio 2019 annunciava di aver predisposto il testo e che “il provvedimento è stato poi inviato all’Europa e pubblicato sul sito “TRIS” della Commissione Europea per una consultazione pubblica, affinché gli interessati possano far avere eventuali osservazioni sul testo. Passati tre mesi lo schema di decreto potrà essere inviato al Consiglio di Stato per il prescritto parere e, successivamente, pubblicato. Potrà cosí essere adottato e rendere del tutto operativa la legge che punta a tutelare l’incolumità dei bimbi in auto e prevenire il fenomeno degli abbandoni per distrazione.”
E senza obbligo niente sanzioni (quelle previste, vanno da 83 euro a 323 euro, con decurtazione di 5 punti dalla patente e, in caso di recidiva nei due anni dalla prima infrazione, scatta la sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi) e nessuna certezza se un genitore volesse comunque tutelare il proprio bambino: i seggiolini già in commercio, dotati di sistemi di allarme potrebbero non essere più rispondenti alle caratteristiche del decreto del Ministero, il cui testo in fase di consultazione. Un’analisi esagerata?
Giudicate voi: la norma fino a qui ha già avuto oltre una ventina di osservazioni tra ditte, aziende, associazioni di consumatori ed esperti. Insomma, un delirio, soprattutto considerando che erano stati stanziati anche fondi pubblici nella Legge di Bilancio 2019 approvata in via definitiva il 30 dicembre e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre 2018 (stanziamento di un milione di euro per l’anno 2019 e un altro milione per il 2020 per incentivare l’acquisto di sistemi di allarme per prevenire l’abbandono dei bambini nei veicoli).