Non finiscono le novità in Italia a causa dell’emergenza Coronavirus. Da ormai quasi una settimana quasi tutte le Regioni si trovano in zona rossa con la possibilità di flettere la curva dei contagi per pensare a nuove riaperture somministrando così migliaia di vaccini al giorno. Come svelato dal quotidiano “Corriere.it” attualmente le scuole resteranno ancora chiuse con la didattica a distanza. In questi giorni, inoltre, il ministero dell’Istruzione stanno lavorando ad un piano estivo che sarà messo a punto subito dopo Pasqua. L’obiettivo del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, è quello di volerlo annunciare presto per dare modo ai presidi di organizzarsi.
Piano scuole aperte, la nuova idea del Ministro Bianchi
Già due giorni fa con l’audizioni davanti alle Camere lo stesso Bianchi aveva svelato di un ‘ponte’ in vista del prossimo anno. La scuola finirà nella seconda settimana di giugno come da programmi, ma potrebbero esserci modifiche a partire dalle Regioni. Ci sarà un incontro nei prossimi giorni con i governatori. Inoltre, la pagella uscirà come sempre a metà giugno, ma il piano nuovo del ministero sarebbe quello di tenere aperte le scuole fino a fine luglio, anche ad agosto qualora fosse possibile, per ‘attività di laboratorio e di socializzazione’ per ‘creare una continuità nella vita dei ragazzi’ e per ‘il rafforzamento delle competenze’. Un’idea suggestiva in vista di tornare alla normalità, questa volta per sempre. L’obiettivo resta quello di non chiudere nuovamente tra qualche settimana una volta riaperte tutte le attività quotidiane.
I laboratori
Le modalità con cui si svolgeranno queste attività sono in corso di definizione. Ma già si sa che il ministro vuole tentare di presentare un piano che riguardi le scuole primarie, le medie e anche le superiori. La frequenza dei laboratori – non chiamateli corsi perché non lo sono – non è obbligatoria per gli studenti. Non ci saranno né voti né appelli. Le scuole devono organizzare non per le singole classi ma per gruppi di studenti, dentro gli istituti o anche all’esterno. Sport, ma anche laboratori teatrali o di spettacolo che permetterebbero anche di richiamare a lavorare tanti lavoratori del settore costretti a fermarsi in questa emergenza. E poi gioco, attività formative varie, dall’arte al coding, dalla fotografia alle visite in città, alle gite. «Sarà ogni scuola nella sua autonomia a decidere come procedere» ma certo queste attività hanno una premessa unica: che a giugno si possa essere a scuola.
Prof o volontari?
Di problemi da chiarire prima di annunciare il piano, che ricorda in parte l’esperimento fatto ai tempi di Stefania Giannini delle scuole aperte d’estate (era partito in quattro grandi città, Milano, Roma, Napoli e Torino)) è per esempio che cosa dovranno o potranno fare gli insegnanti. L’idea che sta prevalendo è che la loro partecipazione sia su base volontaria, anche se retribuita a parte. Chi può bene, altrimenti le scuole lavoreranno con le associazioni di volontariato come già fanno nelle (poche) zone in cui sono stati attivati i patti di comunità.Il piano supererebbe così le possibili critiche del sindacato. Al momento al ministero stanno facendo i conti sui costi e sulle risorse disponibili per questi attività che devono essere gratuite per le famiglie. Ci sono fondi Pon e potrebbe arrivare qualche altro stanziamento nei prossimi decreti per l’emergenza
I rimandati
E i recuperi degli apprendimenti? Le attività dei laboratori dovranno essere formative, coinvolgendo dove possibile gli studenti più grandi nel lavoro con i più piccoli.Per quanto riguarda le superiori – se verrà confermato che la promozione non è garantita come invece avvenne lo scorso anno – si svolgeranno i tradizionali corsi di recupero prima degli esami che le scuole – a giugno o a settembre- attivano per i rimandati. E’ probabile che le attività ponte per le superiori comincino a luglio dopo gi esami di maturità. Seguici su Google News.