Berrino: Ecco i 10 alimenti anti tumore: “Se mangiati una volta a settimana prevengono la formazione del cancro”. Vi riportiamo questa pubblicazione, i cui autori sono: il dottore Franco Berrino, A. Villarini, P. Pasanisi, E. Bruno, G. Gargano, G. Sardanu G., P. Curtosi
L’infiammazione è un meccanismo fondamentale per la riparazione dei tessuti, ma il prolungamento di uno stato infiammatorio è tutt’altro che benefico. Anche il lieve stato infiammatorio cronico associato alla sindrome metabolica e in generale all’eccesso di calorie che caratterizza la nutrizione nei paesi occidentali ricchi favorisce la comparsa di patologie croniche quali il diabete, le malattie cardiovascolari, la demenza di Alzheimer e i tumori maligni. Ecco cosa spiega il professor Berrino
Berrino: L’infiammazione cronica può favorire lo sviluppo di tumori e altre malattie
La connessione fra infiammazione e tumori dipende da due vie principali. La prima dipende da malattie infiammatorie quali la gastrite cronica da Helicobacter Pilori, le epatiti virali, l’infestazione vescicale da Schistosoma hematobium , o da malattie autoimmunitarie come la celiachia, o dalle malattie infiammatorie croniche dell’intestino, tutte condizioni associate ad un aumentato rischio di cancro. La seconda da alterazioni genetiche.
Sta di fatto che in quasi tutti i tumori sono presenti cellule e mediatori dell’infiammazione. Le persone che per vari motivi devono prendere farmaci anti-infiammatori quotidianamente per molti anni, spiega infatti Berrino, si ammalano meno di alcuni tipi di tumori, in particolare dell’intestino.
Tumori: prevenzione possibile con la dieta
L’alimentazione è strettamente connessa alle difese immunitarie: L’ipernutrizione e l’obesità favoriscono la comparsa di malattie infiammatorie croniche come il diabete e vari tumori. La cosa più importante è ridurre i cibi che favoriscono l’infiammazione.
I principali cibi pro-infiammatori sono i cibi di provenienza animale (eccetto il pesce), in particolare i prodotti animali ricchi di grassi (carni, insaccati, uova, formaggi). Più studi hanno evidenziato che questi prodotti producono infiammazioni: carni, carni conservate, uova, patatine fritte, snack salati, grassi idrogenati, formaggi grassi, dolciumi, bevande zuccherate, pizza, farine raffinate. Al contrario cereali integrali, frutta secca, verdura verde, frutta, tè, sono associati a livelli bassi di infiammazione.
Berrino: Ecco I cibi che vanno evitati
Condizioni importanti che favoriscono l’infiammazione, spiega Berrino, sono il soprappeso (la persone grasse sono più soggette a malattie infiammatorie) e il diabete ( i diabetici soffrono più frequentemente di infezioni). Ci sono sempre più prove, d’altro canto, che l’infiammazione contribuisce all’insorgenza della resistenza insulinica e quindi del soprappeso e del diabete e la resistenza insulinica favorisce la comparsa di tumori aumentando la biodisponibilità di ormoni sessuali e fattori di crescita.
Conviene quindi, secondo Berrino, ridurre i cibi ad alta densità calorica e in particolare eliminare lo zucchero e i cibi che lo contengono, soprattutto le bevande zuccherate, i dolci commerciali, i cereali zuccherati per la colazione, e in generale ridurre i cibi ad alto indice glicemico ed insulinemico e ridurre le fonti di grassi saturi (carni rosse, salumi e latticini), che ostacolano il buon funzionamento dell’insulina. Patate, patatine, pane bianco, riso bianco e snack e cibi preparati con farina 00 sono controindicati per l’alto indice glicemico. Le persone con una dieta ad alto indice glicemico hanno più alti livelli di proteina C reattiva
Berrino: I cibi con proprietà anti-infiammatorie e anti tumorali: Ecco quali sono
Secondo il prof Berrino, il cereale più indicato per una dieta anti-infiammatoria è il riso integrale sia perché contiene specifiche sostanze (non presenti nel riso bianco), sia perché con un’alimentazione prevalentemente a base di riso integrale si riducono tutti gli stimoli infiammatori potenzialmente presenti in altri cibi. Quando c’è uno stato infiammatorio acuto consigliamo, in effetti, di mangiare solo riso integrale per alcuni giorni o alcune settimane, eventualmente condito con un po’ di gomasio o di semi di zucca.
Per evitare eventuali irritazioni causate dalle fibre, spiega Berrino, in particolare in caso di infiammazioni del tubo digerente, consigliamo inoltre di mangiare il riso integrale sotto forma di crema di riso, riso molto cotto passato al setaccio per eliminare le fibre. Utili per ridurre l’infiammazione sono anche gli alimenti ricchi di grassi di tipo omega-3, in particolare il pesce grasso come il pesce azzurro o i pesci dei mari freddi.
Ne sono inoltre ricchissimi i semi di lino, l’erba porcellana, e, in grado minore, varie altre erbe selvatiche, le noci, la soia, i semi di zucca. Si può assumere anche olio di lino, ma solo se è fresco, appena spremuto, perché si altera all’aria e alla luce. Se si vuole mangiare una gallina o un uovo, meglio limitarsi a polli che vivono liberi in campagna e mangiano erbe selvatiche ricche di omega-3. Gli oli di semi, dice Berrino, non sono raccomandati. Può andare bene, in piccole quantità, l’olio extravergine di oliva e l’olio di riso.
Ecco i dieci alimenti anti tumore
Ci sono poi specifiche sostanze vegetali con attività anti-infiammatoria che conviene assumere, meglio in quantità moderata perché eccessi potrebbero avere effetti paradosso come spiega Berrino:
- La curcuma – un ingrediente del curry – usata da millenni come anti-infiammatorio nella medicina ayurvedica e nella medicina cinese [9]
- Lo zenzero [10]
- I mirtilli e, in grado minore, altri frutti di bosco e le prugne, ricchi di antocianine
- La borragine, contenente l’acido gamma-linolenico, anch’esso precursore di prostaglandine anti-infiammatorie
- La frutta e le verdure ricche di flavonoidi, come le cipolle, specie le rosse, ricche di quercetina, che vanno però accuratamente “yanghizzate“ (appassite soffriggendole a lungo in poco olio) per eliminare i composti solforati volatili, le mele (che consigliamo di cuocere con il kuzu), anch’esse abbastanza ricche di quercetina, e i prodotti tradizionali di soia, ricchi di isoflavoni come la genisteina[11]
- L’uvetta sultanina[12]
- Le crocifere, ricche di isotiocianati[13]
- Il tè verde [14]
- Il cioccolato nero[15], ma non più di 10 g al giorno
- La vitamina E – presente nei cereali integrali, nell’olio extravergine di oliva[16] e negli oli di semi spremuti a freddo
- La vitamina D [17]
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