Peter Neumair e Laura Perselli uccisi in tempi diversi. La ricostruzione degli inquirenti segue la logica ma, soprattutto, segue riscontri precisi. E cioè i telefonini del padre e della madre di Benno, spenti in orari diversi: circa alle 17.30 quello di lui e attorno alle 21.30 l’apparecchio della moglie. Non a pochi minuti l’uno dall’altro ma in un arco di tempo — quattro ore — che suggerisce non soltanto l’azione dell’assassino divisa in due parti distinte ma anche il fatto che chi ha ucciso ha avuto tempo per pensare a come liberarsi dei due corpi, come portarli fino all’auto, come costruirsi un alibi possibile e come cancellare eventuali tracce dalla scena del delitto.
Benno: «Sono innocente»
Lui, Benno, dalla sua cella del carcere di Bolzano ripete agli avvocati di essere innocente e davanti al giudice che ha convalidato il fermo (per duplice omicidio e occultamento di cadavere) ha scelto di non parlare. Ma qualunque sia la sua versione, se mai risponderà alle domande, dovrà tener conto di punti indiscutibili come gli orari delle attività telefoniche che risultano dai tabulati. Perché mai Peter, suo padre, avrebbe spento il cellulare verso le 17.30 mentre sua moglie Laura era fuori casa?
Lo scenario che gli inquirenti stanno cercando di ricostruire prevede il fatto che a quell’ora Peter — con il quale Benno aveva un rapporto molto conflittuale — fosse probabilmente già morto (si pensa a uno strangolamento). Se davvero è andata così non è difficile immaginare il panico davanti all’arrivo di Laura che rientra a casa verso le 18.30. C’era stato troppo poco tempo per disfarsi del corpo del padre e Benno — ipotizzano gli investigatori — si ritrova davanti a sua madre e decide che l’unica soluzione per provare a farla franca è eliminare anche lei
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Benno e il litigio al pranzo di Natale
Sempre che si possa parlare di «panico» e di decisione per «farla franca». Perché a sentire gli amici della famiglia questo ragazzo tutto palestra e narcisismo, aveva reazioni emotive non equilibrate e fragilità psicologiche note da tempo. Innescare la miccia del non-controllo era un attimo. Nel suo passato recente (estate 2020) c’è un ricovero psichiatrico in Germania dove ha vissuto per un breve periodo con la fidanzata, per esempio.
Ma c’è anche la tendenza ad abusare di ogni tipo di farmaco e a usare droghe, dopo anni di anabolizzanti. Chi conosceva bene i Neumair racconta di una scenataccia in famiglia durante il pranzo di Natale dell’anno scorso. Madè (la sorella medico di Benno) che si alza da tavola e se ne va piangendo e i suoi genitori che percepiscono come non mai il rischio di avere accanto un figlio dall’equilibrio psicologico precario. Quel litigio era nato dal fatto che Benno rifiutava di farsi curare a Bolzano, come i suoi cercavano di fare da quando era rientrato dalla Germania.
I cellulari
Ma torniamo alla sera della scomparsa, il 4 gennaio. C’è Madè che vive in Germania e che chiama i suoi insistentemente senza risposta. Il cellulare del padre è staccato, la madre non risponde mai (ultimo WhatsApp visualizzato alle 18.46). Anche Benno chiama la mamma, alle 20. Ma secondo la tesi di chi indaga lo fa quando è ormai senza vita. Sarebbe parte del suo alibi: per dimostrare che l’aveva cercata non trovandola in casa dopo essere uscito — racconta lui — per un’oretta. Dice di non essersi preoccupato della sua non risposta. Più o meno alle 21 un vicino vede Benno in cortile: ha l’aria di «uno che ha appena finito di fare ginnastica».
Secondo gli inquirenti ha appena caricato i corpi sulla Volvo. Si mette in macchina poco dopo. Le telecamere di ponte Roma, a ridosso del centro, inquadrano il suo passaggio. Alle 21,32 Benno spegne il suo cellulare e più o meno negli stessi minuti si spegne anche il segnale del telefonino di sua madre. Alle 21,57 ricompare lui: lo aggancia una cella vicina al ponte su cui sarà trovato il sangue di suo padre. Tutto è compiuto. L’Adige grosso di pioggia sta portando via i corpi. Lui va dalla ragazza che lo ospiterà per la notte. I cadaveri dei suoi genitori sono stati ritrovati, il caso sembra finalmente chiuso. Entra anche tu nel gruppo ufficiale di Chi l’ha visto