Attenti alla Truffa Postamat di Poste Italiane: ecco cosa rischia chi ha una Postepay
Un recente servizio di Striscia la Notizia si è concentrato sulla cosiddetta “truffa del Postamat”. Con cui i criminali puntano a sottrarre denaro facendo credere ai malcapitati di star facendo un pagamento a loro favore.
Truffa Postamat di Poste Italiane: il “vaglia veloce”
A condurre le danze l’inviato Moreno Morello. Per smascherare i malintenzionati sono stati utilizzati due annunci riguardanti un’auto – messa in vendita a 3.200 euro – e una bicicletta, il cui prezzo era di 1.500 euro. Il team di Striscia viene quindi contattato da un presunto acquirente che propone per l’acquisto dell’auto di versare un acconto attraverso un “vaglia veloce”. Cos’è un “vaglia veloce”? L’espressione semplicemente non vuol dire nulla. L’obiettivo dei truffatori che utilizzano questo metodo è proprio quello di generare un equivoco sulle modalità di pagamento. Comunque, per effettuare tale vaglia, precisa l’acquirente, il venditore dovrà portare un po’ di pazienza e recarsi presso un bancomat.
Una volta raggiunto, l’acquirente comunicherà – questo è quanto dice – un codice virtuale che permetterà al venditore di accreditarsi la somma pattuita. In realtà, davanti al Bancomat, il truffatore guida la vittima in modo da farsi accreditare dei soldi, generalmente, su una Postepay. Nel servizio si nota da alcuni particolari come la truffa venga svolta in modo quasi automatico. Addirittura, un truffatore propone di pagare duemila euro per una bici che è in vendita a 500 euro in meno. Ciò per dire come tali truffatori “sparino nel mucchio”, per cui basta stare attenti per evitare di farsi rubare dei soldi.
Truffa Postamat di Poste Italiane: gli ultimi casi
Tanti i casi di tentativi di truffa registrati in questi mesi. Importante quello di un’esercente di Brescia a dicembre che ha riportato il “rischio” all’attenzione non solo della stampa ma anche delle forze dell’ordine. Negli ultimi tempi, le segnalazioni sono arrivate in particolare dalla zona di Rovigo. I giornali locali riportano, per esempio, il caso di un truffatore che si è finto un maresciallo dei Carabinieri salvo poi cadere in un tranello al momento in cui una vittima gli chiede quanti binari abbia. I “binari” identificano il grado di maresciallo: se ne possono avere massimo 3 mentre il truffatore ha risposto di averne 4 così facendosi scoprire.