Antonella Clerici si racconta e apre un argomento molto attuale. Lo stato di salute della tv in Italia. Poca ricerca del talento ed eccessiva attenzione all’essere belli e social. Un’intervista, quella rilasciata dalla padrona di casa del mezzogiorno di Rai1 e di The Voice Senior (torna venerdì 26 novembre), ricca di interessanti e condivisibili spunti di riflessione. Ecco alcuni passaggi dal Corriere della Sera.
Le “vipere” sono dappertutto, basta non frequentarle
«Io penso sia così in tutti gli ambienti, certo la tv è un mondo molto competitivo. Ma io ho trovato un sistema: non frequento l’ambiente, così non si alimentano rivalità e pettegolezzi. Io uscivo con Fabrizio (Frizzi), vedo Carlo (Conti), sento Paolo (Bonolis). Ho degli amici, ma ho imparato che se frequenti questo ambiente finisci per vedere sempre le stesse persone e parlare solo e sempre di tv, cosa che mi annoia molto visto che ne faccio già abbastanza. Invece mi interessa parlare con persone che mi possano arricchire con altri argomenti».
Non mi circondo di lacchè ma di persone intelligenti
«Io non mi circondo di persone che mi danno ragione, ma di persone intelligenti. Non ho dei lacchè; ho autori, ho persone di mia fiducia che mi dicono sempre quello che pensano. Anzi a volte pure troppo duramente — sorride —. Non ho un grande ego, mentre vedo tanti colleghi che nei posti pubblici amano mettersi in mostra. Io al contrario vorrei sparire. Il mio ego si esprime solo sul palco. I miei colleghi mi sembrano sempre meglio di me, sembra sempre sappiano quello che vogliono, io invece mi nutro di dubbi. Ma i dubbi mi stimolano, sento di dover imparare: leggo, studio, mi informo tanto. Non mi siedo sugli allori, mi metto sempre in discussione».
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I messaggi più importanti arrivano con la leggerezza
«Unisco le passioni degli italiani, calcio e cucina, e credo che la mia popolarità sia legata al fatto che sono molto in sintonia con il pubblico a cui mi rivolgo. Lavoro per Rai1, una rete popolare e generalista: quando sono indecisa tra due termini cerco di usare quello più facile; se scelgo il più difficile ricorro anche a un sinonimo, perché bisogna arrivare a tutti. È importante farsi capire. E poi spesso i messaggi più importanti passano attraverso la leggerezza, chi pontifica non va lontano».
Sanremo? Una cantante disse che sapevo troppo di sugo
«Ho fatto programmi più complicati, ma al Festival sei al centro del mondo: se ti va bene è la soddisfazione massima della tua carriera; se ti va male può affossarti. Dopo il Festival di Bonolis che aveva avuto un risultato clamoroso, nessuno credeva in me. So di un cantante di cui non dirò mai il nome che disse che io sapevo troppo di sugo, non capendo che proprio quella era la mia forza…».
Tanti programmi non avrei dovuto accettare, come Senza Parole
«Tanti, con il senno di poi. Sicuramente penso a Senza Parole (un people show in onda su Rai1 nella primavera del 2015, ndr). Ecco lì non ho dato ascolto a Marco Bassetti che mi diceva che bisognava registrarlo, invece io mi ero intestardita per la diretta, ma solo dopo ho capito che c’erano dei tempi morti infiniti. I programmi emotional vanno registrati, perché le emozioni non escono a comando, può passare del tempo e il montaggio ti aiuta a eliminare i buchi di racconto. Io sono una fanatica della diretta, ma ci sono programmi che meritano una cura particolare e vanno necessariamente registrati».
The Voice Senior torna su Rai1 con tre puntate in più
«Tre puntate in più rispetto alle otto dell’anno scorso. La forza del format sono due. Le blind audition e le storie dei protagonisti, persone che vanno dai 60 anni in su, quest’anno il più grande ha 88 anni. È un programma che insegna che nella seconda parte della nostra vita si fanno scelte per passione, non per la carriera, per avere un futuro. Come io adesso. A 57 anni non ho la smania che avevo a 40 anni, se no avrei qualche problema di relazione con me stessa».
Orietta Berti, la new entry della giuria di The Voice Senior
«Orietta è in palla, è la bocca della verità, alla sua età può dire quello che pensa. Sembra dolce e carina, ma poi ti tira delle stilettate… Clementino è l’esplosività, uno showman pazzesco, sapientemente contenuto — perché il problema è contenerlo — potrebbe fare un programma da solo: canta, balla, conduce, ha la battuta prontissima. Gigi è il musicista per eccellenza e aiuta il programma perché è quello che conosce meglio il format. Loredana Bertè è sempre imprevedibile e poi è molto competitiva, litiga fino alla morte».
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In tv troppo spazio a chi non merita, non basta essere belli e social
«C’è troppa gente in tv, si danno quarti d’ora di popolarità a persone che non la meritano e si tralascia la ricerca di talenti, che pure esistono. Una volta la tv d’estate investiva su personaggi sconosciuti, io stessa sono emersa grazie a un programma estivo, all’epoca si testavano conduttori nuovi. Oggi ci sono molte più opportunità, molte più reti, ma si cerca meno l’applicazione, il talento, la cultura, la capacità di comunicare, si guarda soprattutto all’aspetto fisico, se uno è instagrammabile nella maniera giusta, ma non si capisce che non è affatto detto che se hai successo sui social lo puoi avere in tv, soprattutto nella tv generalista».
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