Comunicato Anief – Rischia di perdere pezzi uno dei pochi provvedimenti utili, forse l’unico, introdotto con la riforma Renzi della Buona Scuola:
il Documento di economia e finanza, prologo della prossima Legge di Bilancio, già approvato dal Governo ed ora all’esame del Parlamento, prevede, a pagina 51, che la carta del docente per l’aggiornamento professionale, il “bonus attualmente dell’importo nominale di 500 euro per ciascun anno scolastico finalizzato all’aggiornamento e alla formazione dei docenti di ruolo”, manterrà l’attuale consistenza in considerazione del fatto che “i posti in organico di diritto non sono totalmente coperti dal personale di ruolo in servizio.
Tuttavia, “un eventuale aumento non previsto del personale docente di ruolo in servizio rispetto a quanto stimato – si legge ancora nel Def – potrebbe comportare una riduzione dell’importo effettivo della carta da individuare con successivo provvedimento”. Marcello Pacifico (Anief): Anziché andare ad allargare l’utilizzo della carta a tutto il personale della scuola, si va a minare quello in essere: è un’eventualità che non vogliamo nemmeno prendere in considerazione.
Il sindacato Anief rispinge qualsiasi possibilità di decurtazione della carta docente: ad oggi, questo strumento, infatti, rappresenta quasi sempre l’unica modalità in mano al corpo insegnante per assolvere all’aggiornamento professionale in itinere e coprire le ore di formazione in servizio minime annuali definite periodicamente dal Collegio dei docenti di ogni istituto.
Pensare di ridurre il finanziamento ad personam, in caso di maggiorazione di organico, rappresenta l’ennesima operazione che vede la scuola pubblica al centro di una politica di sostegno a costi invariati, quindi priva di investimenti che guardano all’elevazione dell’offerta formativa e di chi la realizza.
“L’aggiornamento professionale commenta – Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – va mantenuto nei termini attuali, non intaccandolo nemmeno di un euro. Poi, al ministero dell’Istruzione ci devono spiegare la motivazione per la quale un docente precario che svolge questa professione stabilmente, magari anche abilitato all’insegnamento e operante su posto senza titolare, non debba avere accesso al bonus da 500 euro.
E lo stesso vale per un amministrativo, un tecnico, un collaboratore scolastico, per non parlare di un Dsga, che nella scuola dell’autonomia assolve ad incombenze sempre maggiori: per quale motivo, questi lavoratori non debbono avere diritto a conoscere nuove modalità professionali e competenze utili al loro lavoro quotidiano?”
Anief ricorda che la carta docente, ufficializzata con il DPCM del 28 novembre 2016 e rivolta a tutti i docenti di ruolo, prevede che le somme dell’anno scolastico possono essere utilizzate, ai fini del proprio aggiornamento, entro la fine del successivo: ad esempio, scrive Orizzonte Scuola, per l’anno scolastico in corso, le somme non spese entro il termine del 31 agosto 2019, comunque, “saranno disponibili per il prossimo anno scolastico e potranno essere spese entro il 31/008/2020”. A queste somme si sommeranno i 500 euro dell’a.s. 2019/20”. Con la card, fornita per via telematica attraverso lo Spid, “è possibile acquistare libri; hardware e software; biglietti per eventi culturali, cinema, teatro o concerti; strumenti musicali (solo per insegnanti di musica); corsi di lingua o di formazione ma solo se organizzati da enti accreditati o qualificati per la scuola”.