Andrea Prospero, il 19enne ritrovato morto in un appartamento di Perugia dopo cinque giorni di ricerche, sarebbe stato convinto a togliersi la vita in diretta su una chat Telegram. Dopo il ritrovamento del corpo, avvenuto il 29 gennaio scorso, gli investigatori hanno avviato le indagini sui cinque telefoni cellulari in suo possesso, sulle carte di credito rinvenute tra i suoi effetti personali e sul suo computer.
Le indagini hanno portato all’identificazione dei due indagati. Il primo sarebbe un 18enne accusato di aver convinto Prospero ad assumere un mix di farmaci insieme agli alcolici, mentre il secondo sarebbe il giovane che gli avrebbe procurato le benzodiazepine.
Durante la conferenza tenuta stampasi oggi, lunedì 17 marzo, alle ore 12, gli inquirenti hanno rivelato che il 18enne, attualmente agli arresti, sarebbe rimasto in chat con Andrea Prospero per assicurarsi che il ragazzo assumesse i farmaci acquistati, incoraggiandolo a ingerirli con il vino. I due si sarebbero conosciuti su Telegram e, secondo le indagini, il 19enne avrebbe confidato all’altro le sue ansie legate all’università e il desiderio di togliersi la vita. L’indagato lo avrebbe spinto a farlo, suggerendogli di usare i medicinali e di assumerli con il vino, rassicurandolo con frasi come: “Non proverai dolore, ma solo piacere” .
Dopo l’assunzione del mix letale, invece di allertare i soccorsi, il 18enne avrebbe temuto di essere identificato nel caso in cui il telefono di Prospero fosse stato ritrovato. Le indagini proseguiranno sull’analisi dei dispositivi elettronici del giovane, compresi i cinque telefoni e le sessanta SIM card rinvenute nella sua stanza. Stando alle prime informazioni, al momento del ritrovamento del corpo in casa vi erano anche 10.000 euro in contanti.
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