Allarme medicinali per il diabete, lo studio choc: “Provocano Infarto e ictus”
Alcuni farmaci comunemente prescritti per il diabete comportano un alto rischio di infarto, ictus e insufficienza cardiaca
Due farmaci comunemente prescritti per il trattamento del diabete di tipo 2 presentano un alto rischio di eventi cardiovascolari come infarto, ictus, insufficienza cardiaca o anche amputazione, secondo un nuovo studio della Northwestern Medicine.
Pubblicata su JAMA Network Open, la ricerca indaga su sulfaniluree e insulina basale, solitamente prescritti dopo aver assunto metformina, un trattamento iniziale di diabete di tipo 2 ampiamente accettato. e hanno bisogno di una terapia aggiuntiva perché la metformina non funziona bene o non è ben tollerata. L’insulina basale agisce a rilascio lento e controllato nell’organismo nel corso del giorno.
Si tratta del primo studio volto a confrontare come ciascuno dei sei principali farmaci di seconda linea abbia un impatto cardiovascolare nei pazienti con diabete di tipo 2 che assumono un secondo farmaco per il diabete.
“Le persone dovrebbero sapere se i farmaci che stanno assumendo per trattare il diabete potrebbero portare a gravi danni cardiovascolari – spiega l’autore principale Matthew O’Brien, MD, assistente professore di Medicina nella Divisione di Medicina Generale Interna e Geriatria e Medicina del Nord-Ovest medico. Ciò richiede un cambio di paradigma nel trattamento del diabete di tipo 2”.
Lo studio ha coinvolto 132.737 pazienti che avevano da poco iniziato ad assumere una seconda terapia dopo il farmaco di prima scelta.
Le sulfoniluree agiscono a livello delle cellule del pancreas, stimolandole a produrre maggiori quantità di insulina. Oltre la metà dei pazienti che hanno bisogno di una seconda terapia riceve una prescrizione o per insulina basale o per le sulfoniluree. Ma gli esperti hanno visto che i pazienti che prendono sulfoniluree hanno un rischio cardiovascolare del 36% maggiore e i pazienti che assumono insulina basale un rischio doppio rispetto a chi assume la più nuova classe di terapie, gli inibitori del DPP-4.
“Secondo i nostri risultati basta prescrivere l’insulina basale a 37 pazienti per due anni per osservare un evento cardiovascolare, ad esempio un ictus, un infarto o un amputazione. Per le sulfoniluree si tratta di 103 persone. Ma se traduciamo questo numero per milioni di pazienti che le assumono le implicazioni e il rischio per i pazienti sono enormi”.
I medici dovrebbero prescrivere le nuove classi di farmaci, concludono gli studiosi, che sono però più costose. Pare sia questo il motivo principale per cui sono meno prescritte, ma se ne va della salute dei pazienti?