Vannini, Arriva la Svolta: “La tragedia avvenuta in salone, il Bagno? una bugia” Ecco le novità
Omicidio Marco Vannini news: resi noti i contenuti di altre intercettazioni in mano alla Procura di Civitavecchia, risalenti alla fase di indagini preliminari che precedettero il processo a carico della famiglia Ciontoli per la morte del 20enne di Cerveteri, ferito da un colpo di arma da fuoco, soccorso in ritardo, e deceduto dopo ore di agonia la notte del 18 maggio 2015 a Ladispoli, in casa della fidanzata.
Si tratta di stralci di numerose telefonate intercorse tra Martina Ciontoli e il cugino di Marco, fra il padre Antonio e i suoi familiari e tante altre. Alessandro Carlini poche ore dopo la morte del cugino, chiede spiegazioni a Martina Ciontoli, mentre è in lacrime, e cerca di capire come siano andati i fatti e il perché dei soccorsi chiamati in ritardo.
Martina, così come poi dichiarato a processo, gli risponde che inizialmente lei e i presenti in casa al momento del ferimento di Marco avevano pensato a un attacco di panico, ma non va oltre, non gli fornisce ulteriore dettagli perché al telefono non ne vuole parlare. Sul Nove, a “Il Caso Vannini” Alessandro Carlini ha descritto così quel momento: «Martina era di un gelido allucinante, non pensavo che potessero esistere persone del genere. Martina sembrava la persona più innamorata al mondo, nel momento in cui Marco è morto, è stato come se non esistesse più».
Resa nota anche un’altra conversazione tra il padre e il fratello di Ciontoli: «Ma davvero stava in bagno?», chiede uno all’altro, dubbioso. Seguono delle esitazioni, attimi di silenzio, allora il padre di Antonio Cintoli dice all’altro figlio: «Così mi ha detto no lo so… che è capitato nel bagno». Il luogo dove sarebbe avvenuto il ferimento – il bagno – non ha mai convinto la famiglia Vannini che esclude Marco possa essersi denudato e lavato in presenza di altre persone.
Versione invece accettata e ritenuta attendibile nei processi di primo e secondo grado. La telefonata in questione, oggi lo sappiamo, non è stata considerata rilevante ai fini delle indagini e della verità, quindi non è entrata al processo. Tra le intercettazioni inedite anche quella che riguarda una conversazione tra Federico Ciontoli e uno zio: «Lo spruzzo del salotto chiama ricordi».
Federico è fuori casa e chiama uno zio e gli parla di un non meglio definito “spruzzo” nel salone: «Quel coso che spruzza il profumo…. eh se lo spegnete – raccomanda al parente che, dopo il fatto, insieme ad altri congiunti dormiva in casa Ciontoli per far compagnia alla famiglia – perché quello nella notte richiama i ricordi … Papà e Martina là dormono, là […] perché col fatto che quando spruzza il profumo ricorda».
Parole sibilline, quelle di Federico, che alimentano dubbi circa il terribile ricordo che vorrebbe cancellare, relativo a qualcosa avvenuto nel salone. Cosa? Se, come tutti gli imputati hanno dichiarato in aula, Marco è stato ferito in bagno, cosa invece è accaduto di così altrettanto terribile nel salone di casa Ciontoli?