Bufera su Karina Cascella dopo la morte di Carolina: “Perché la mia bimba doveva soffrire?
La morte di Carolina, il cucciolo di Karina Cascella che se n’è andato qualche giorno fa, sta facendo molto discutere, e ne è una dimostrazione il fatto che l’ex opinionista di Uomini e Donne, ora presenza quasi fissa dei salotti di Barbara d’Urso, è la terza volta in poco tempo che pubblica una serie di storie dedicate a lei per difendersi dalle critiche del Web. In sostanza alcuni dei suoi follower e anche parecchi haters le contestano il fatto che ha deciso subito di comprare un altro cane alla sua Ginevra, Polpetta, per non farla soffrire come invece stava succedendo dopo l’addio a Carolina.
Karina Cascella contro gli haters: “Ma cosa ne sapete voi?”
Già ieri a Karina sono arrivate delle accuse pesantissime ma anche oggi non è che la donna può stare tranquillamente su Instagram facendo finta che non le si venga contestato nulla. Ed è per questo che le storie che vi riportiamo qui di seguito non potevano mancare: “Una cosa volevo dire – così ha esordito la Cascella –… Ho letto diversi commenti… non tutti… mi è sorta una domanda…
Chi è che decide quanto tempo serve per elaborare un dolore? Io – ha poi proseguito – sinceramente non sono un medico, quindi non posso avere questa risposta; ma come non posso averla io non può averla neanche la stragrande maggioranza delle persone che ha commentato il mio post.
Quello che posso dire io è che è soggettivo, che ognuno di noi ha bisogno di un proprio tempo per elaborare il dolore, ognuno di loro trova un modo per metabolizzare un lutto, una perdita”. Karina sa bene cosa si prova quando un legame fortissimo si spezza, visto che ha fatto già esperienza con la morte dei suoi due genitori.
Il dolore per la morte dei genitori, la decisione per Ginevra
“Io – ha infatti precisato subito – l’unica cosa che so è che avendo vissute due perdite importanti, quelle dei miei genitori, io mi sono assecondata, ho fatto ciò che in quel momento il cuore mi diceva di fare. La stessa cosa la sto facendo con Ginni. La cosa brutta è stata leggere: ‘Hai sbagliato’, ‘Bisognava aspettare’, ‘Così cosa insegni a tua figlia?’, ‘Non si può sostituire un cucciolo!’… Tutti terapeutici… Ma cosa ne sapete voi cos’è accaduto in realtà, e quindi in che modo bisognava agire?
Io sono una madre. Un conto è parlare di gossip, un conto è sputare una sentenza su una cosa del genere. E poi chi lo dice che la mia bambina doveva soffrire per un determinato periodo di tempo sennò non avrebbe capito? L’elaborazione di questo lutto può avvenire anche mentre lei si prende cura di questo cuccioletto!”.
Effettivamente ognuno può avere la sua idea su come comportarsi quando accadono disgrazie del genere ma il fatto di dover sempre puntare il dito contro qualcuno, magari usando toni eccessivi e parole offensive, non può essere giustificato in alcun modo: il Web non è un diario personale, gli utenti Instagram non sono dei semplici account ma dei cittadini come chi commenta, e la voglia di dire tutto su qualsiasi cosa andrebbe tenuta a freno.
Karina stufa dei giudizi senza senso: “Lo saprò io cosa è giusto fare o no?”
“Da una parte – ha proseguito Karina, stufa di essere giudicata senza scrupoli – non si capisce, dall’altra è semplicissimo sparare sentenze! Mi piacerebbe che la gente riflettesse un pochino di più prima di parlare… Io cos’è che ho detto di questa storia? Io ho semplicemente detto che sabato sera Carolina non c’era più, non ho detto niente e l’ho detto perché ovviamente il profilo pubblico mi avreste chiesto dov’era il cane. Condivido una piccola parte ma ciò non vuol dire che vi dobbiate sentire in diritto di sputare qualsiasi tipo di sentenza.
Lo saprò io cosa insegno a mia figlia o no? Lo saprò io cosa è giusto fare in questa situazione o no? Magari sbaglio… può essere! Io i dolori grandi li ho provati nella vita, e mia figlia avrà tutta la vita per imparare! E se posso alleviare in questo momento il suo dolore cosa faccio? Non lo faccio per paura dell’opinione pubblica? Farò com’è giusto fare, quello che è giusto fare per me in questo momento”.