Brescia, Orrore Scuola: Docente uccisa dal marito collega: “Un cortocircuito della mente, non abbiamo parole”
Brescia, 5 ottobre 2019 – La finisce a coltellate mentre dorme, e poi chiama un’amica: «L’ho ammazzata». È finito così, nel sangue, il matrimonio tra due insegnanti. Lei, Cristina Maioli, 62 anni, docente di Lingua e Letteratura italiana all’Itis Castelli di Brescia, è stata uccisa dal marito, Antonio Gozzini, classe 1940, un collega in pensione da qualche anno.
Un omicidio figlio della depressione che da tempo affliggeva il 79enne, è la ricostruzione della Polizia che si occupa del caso con il pm di turno Claudia Passalacqua. Il dramma è avvenuto tra le mura domestiche, nell’appartamento al sesto piano del palazzo che si affaccia su via Lombroso in città, al civico 42. Gozzini si sarebbe avventato sul corpo della consorte addormentata la notte tra giovedì e venerdì, o alle prime luci dell’alba.
Prima l’ha tramortita con un mattarello. Quindi – la donna ancora viva – l’ha colpita più volte con un coltello da cucina all’altezza della gola fino ad ucciderla. Infine con la stessa lama si è procurato dei tagli ai polsi, pare con l’intento di suicidarsi. Un proposito rimasto a metà, cui è seguita la telefonata confessoria all’amica che ha dato all’allarme al 112.
Quando gli uomini della Volante e della Mobile sono arrivati sul posto, ad aprire la porta hanno trovato proprio lui, che come un automa ha fatto strada agli investigatori verso la camera da letto dove giaceva la moglie, morta. «Un classico caso di cortocircuito della mente»: è questa la molla che ha fatto scattare l’omicidio, dicono.
Nessun altro movente, nessun litigio degenerato. Anche i vicini non avrebbero mai sentito trambusto, urla, diverbi. Solo malattia e solitudine avrebbero scritto la tragica fine di marito e moglie, che non hanno figli ed erano prossimi a godersi la pensione insieme. Cristina Maioli infatti era all’ultimo anno di insegnamento. In serata l’anziano è stato interrogato dal magistrato e poi sottoposto a fermo.