Allarme Batterio Killer in Italia: 546 casi, 17 morti. Ecco i primi sintomi
Il batterio New Delhi fa sempre più paura, creando un certo allarme in Toscana: sono 64 i casi registrati, 17 le morti sospette. E si studiano i sintomi e le ipotesi di contagio. La Regione Toscana fa chiarezza sui numeri dell’infezione da batterio New Delhi negli ospedali del territorio regionale, con particolare concentrazione in quelli dell’Area Vasta Nord Ovest.
«I pazienti che dal novembre 2018 al monitoraggio di fine luglio sono stati infettati dal New Delhi sono 64 – informa una nota. La mortalità osservata finora nei casi infetti è di 17 su 44, pari quasi al 40%. Si tratta di un dato in corso di aggiornamento», precisa la Regione, perché «i dati di mortalità arrivano dopo i casi di notifica delle infezioni.
Ad oggi, quindi, è possibile dare il dato di mortalità (17) solo su 44 infetti». È tuttavia disponibile «un dato aggiornato per quanto riguarda il Cisanello di Pisa, l’ospedale che concentra il maggior numero di casi di infezione: nell’ultimo monitoraggio, su 31 infetti (dato ad oggi), si registravano 10 casi mortalità, pari al 32%».
«La cautela nel comunicare il numero dei decessi – sottolineano dagli uffici dell’assessorato competente – è dovuta alle condizioni generali di questi pazienti: non è detto che la causa della morte sia stata necessariamente il batterio New Delhi. Le cause possono essere altre, oppure il batterio può essere una concausa. Il dato netto di causa-effetto sarà disponibile solo dopo una attenta analisi e valutazione dei sintomi».
La Regione Toscana annuncia che «dalla settimana prossima» darà comunque «costante comunicazione dei dati attraverso un monitoraggio continuo dei numero di portatori del batterio, degli infetti e dei decessi, presidio per presidio, in tempo reale, allo scopo anche di contribuire a una corretta informazione tesa in particolare a rassicurare e ad adottare le misure di prevenzione, ovvero ridurre l’utilizzo non corretto di antibiotici».
I sintomi – Si manifesta come altre infezioni. I sintomi più comuni sono febbre, infezione alle vie urinarie, polmonite o altre setticemie.
I numeri in Toscana – Ad oggi in tutta la Regione 546 sono risultati i portatori del batterio in tutta la regione. Ma solo una piccola parte appunto, meno del dieci per cento, ha accusato infezioni e sintomi: 49 nell’Asl nord ovest, quindici nelle altre due aree vaste toscane. Un solo caso a Careggi, nessuno a Prato ed Empoli.
Come si diffonde – Passa da una persona all’altra per contatto. Col batterio “New Delhi”, spiegano gli esperti, si può anche convivere tutta la vita senza problemi. Sono batteri che normalmente fanno parte della flora intestinale umana e che, solo in taluni casi, diventano resistenti appunto agli antibiotici. Il batterio è registrato ovunque in Italia.
Come difendersi – La profilassi da seguire è quella igienica, dal lavarsi le mani all’uso di presidi e strumenti monouso, fino all’isolamento del paziente, e deve riguardare non solo gli operatori ma i ricoverati stessi e i parenti che si recano in ospedale a far loro visita. L’uso corretto degli antibiotici è soprattutto, a monte, l’attenzione da adottare, ripetono più volte i medici, causa dell’aumento dei batteri (non solo il New Delhi) resistenti.