Giallo Scazzi: Una nuova speranza per Sabrina, Ecco l’intercettazione che la scagiona
Oltre tremila pagine di motivazioni tecniche, una pluralità di giudici togati e popolari, i quali, senza titubanza alcuna è in modo sempre convinto hanno dato torto al professor Coppi e condannato Sabrina e Cosima all’ergastolo in tutti e tre i gradi di giudizio.
Secondo Nicodemo Gentile, avvocato della famiglia Scazzi, quello di Avetrana è stato un super processo che ha fatto giurisprudenze e nonostante le dichiarazioni di Coppi, avvocato della famiglia Misseri, i giudici non hanno commesso nessun errore giudiziario.
Sarah e le menzogne della famiglia Misseri
Lascia poco spazio a fraintendimenti, il messaggio lanciato sul settimanale Giallo dall’avvocato della famiglia di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana scomparsa il 26 agosto 2010 e ritrovata morta in fondo a un pozzo, dopo 42 giorni di bugie e depistaggi. Per l’omicidio di Sarah, stanno scontando l’ergastolo, sua zia e sua cugina, Cosima Serrano, 64 anni e Sabrina Misseri, 31 anni che si sono sempre dichiarate innocenti addossando la totale responsabilità a Michele Misseri.
L’uomo, inizialmente si era preso la colpa per poi accusare la figlia del terribile delitto. Zio Michele è stato condannato a otto anni per la soppressione del cadavere. E proprio quando la ricostruzione del delitto sembrava giunto alla fine con i colpevoli in cella, ecco che l’avvocato Coppi, convinto dell’innocenza di Sabrina, porta il caso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
L’ultima speranza di Sabrina: la Corte Europea
Ora, l’unica speranza per Sabrina è che la Corte si pronunci in loro favore e chiede una revisione del processo. Il ricorso, dichiarato ammissibile da questa Corte, è improntato sulla presunta violazione del diritto dell’equo processo per carenza di contraddittorio e menomazione del diritto della difesa. Sostanzialmente, viene contestato il fatto che Cosima e Sabrina non abbiano avuto un giusto processo.
E anche se ci vorrà un po’ prima che la Corte si pronunci, considerata la complessità dell’iter giudiziario. Il procedimento potrà inoltre, seguire due strade diverse: quella della Grande Camera, che emette una sentenza definitiva è quella delle singole Camere, ovvero di 5 sezioni valuteranno il caso ed emetteranno una sentenza che diventerà definitiva a tre mesi dalla pronuncia. Ovviamente, questo sempre che nessuno presenti ricorso.
L’intercettazione che scagiona Sabrina
Si fa leva anche su una intercettazione telefonica avuta tra Sabrina e l’amica Mariangela a delitto già avvenuto. Perchè Sabrina, fortemente emozionata, scossa dice alla amica Mariangela, la frase “l’anno presa…l’hanno presa” ? Che motivazione emotiva aveva di inventarsi questa frase senza senso.
Ed è in questa frase apparentemente senza senso che vi è forse la chiave di tutto.
Come afferma anche Gilberto Gamberini , “L’hanno presa….l’hanno presa ” si riferisce ad altri che hanno preso Sarah, e non a se stessa. Se è fortemente turbata, come riferisce l’amica Mariangela, è perchè a prendere, nel senso più lato della parola, a prenderla quasi a laccio non son stati degli estranei, ma, forse, dei familiari a lei vicino.
Qual’è il movente di Sabrina? Praticamente inesistente per uccidere, ma solo per litigare. Ma perchè farlo con testimoni in arrivo, come Mariangela, quando lei poteva disporre di Sarah quando e come voleva? Perchè chiamare l’amica Mariangela a testimoniare di un delitto? La soluzione è in quel “l’hanno presa ….l’hanno presa”
Una moglie poteva vendicarsi di una ragazza che si offriva, secondo il suo punto di vista, in una turpe inversione dei ruoli, al marito? Probalmente si. Il marito, vessato dalle donne di casa, la figlia Sabrina e la moglie Cosima, riversava le sue frustarzioni su una persona più debole di loro e di lui: Sarah. Subiva vessazioni, ma poteva rifarsi su Sarah. Ora dal carcere può rifarsi su tutto e su tutti, perchè lui vittima si sente.