L’ultimo gesto da eroe e poi muore: così se n’è andato il professor Giuliano. Tutta la scuola lo piange
Ferrara, 23 luglio 2019 – Ha accostato la propria vettura a bordo strada appena ha sentito il respiro diventare, via via, sempre più affannoso. Ma non c’è stato nulla da fare. Se n’è andato così, in una calda sera di mezza estate, Giuliano Caleffi, amatissimo docente di storia e filosofia al liceo classico Ariosto di Ferrara. Erano circa le 21 di domenica quando il professore stava tornando in città dopo una giornata trascorsa al mare con la famiglia.
Ad un certo punto, il respiro che si fa pesante: Caleffi ferma l’auto lungo la Romea, all’altezza di Lido di Spina, scende e si accascia sul bordo della strada. La situazione è grave. Sul posto giungono immediatamente gli operatori del 118 che tentano, per quasi un’ora, di rianimarlo, sia tramite il più classico massaggio cardiaco, sia ricorrendo all’utilizzo del defibrillatore.
Verso le 22, però, la tragica constatazione: l’uomo è morto. Con il suo ultimo gesto, Caleffi è riuscito a non ferire nessuno. Nonostante le difficoltà respiratorie, infatti, si è prodigato per fermare la macchina in un luogo sicuro, senza mettere a repentaglio l’incolumità degli altri utenti della strada.
Se n’è andato, così, un docente molto conosciuto – e molto amato – nel mondo scolastico ferrarese. Un professore che, nonostante da tempo stesse combattendo con una malattia rara, non ha mai perso il proprio sorriso, mettendo sempre al primo posto i propri ragazzi. Anche lo scorso 9 luglio quando, tramite il proprio profilo Instagram, aveva voluto complimentarsi con tutti i ‘suoi’ maturati:
«A quelli che hanno offerto prove eccellenti e talvolta straordinarie ma anche a quelli che hanno faticato o che non sono contenti del loro esito. Liberi!». Una notizia, quella della sua scomparsa, che ha fatto rapidamente il giro della città, lasciando increduli e sgomenti centinaia di suoi attuali (ed ex) alunni.
A ricordarlo, a nome dell’istituto, la dirigente Mara Salvi: «La morte di Giuliano ci lascia increduli. Era arrivato nel nostro istituto una decina di anni fa sulla cattedra di storia e filosofia. È stato un insegnante apprezzato che ha saputo coltivare relazioni umane significative. Dopo una lunga assenza per motivi di salute era rientrato molto atteso, dai suoi studenti e da tutti noi, e abbiamo sperato in un possibile recupero. Ci siamo salutati al termine degli esami di stato augurandoci una estate di letture e di riposo. Ci mancherà». La data delle esequie non è ancora stata ufficializzata.