Antonio Ciontoli nei guai, nuova denuncia per lui: “Mi ha puntato la pistola contro”
Antonio Ciontoli di nuovo nei guai. L’omicida di Marco Vannini ora è anche indagato per minaccia aggravata. Il sottoufficiale della Marina, arruolato nei servizi segreti, che si è attribuito la responsabilità della morte del giovane cerveterano, è stato convocato dai magistrati e sentito ieri nella caserma dei carabinieri di via Sangallo, a Civitavecchia.
Perché Ciontoli, condannato già in secondo grado a 5 anni per omicidio colposo, è finito ancora una volta nel mirino degli investigatori? Il mistero è stato chiarito nella serata. Il padre della fidanzata del povero Vannini, ucciso a 20 anni con un colpo di pistola il 18 maggio del 2015 a Ladispoli, risulta anche indagato per minacce dopo la testimonianza di un cittadino in tv.
LE MINACCE
«Ero sul tratto della via Aurelia nell’estate 2014, poco prima di Castel di Guido, su una discesa e per una trentina di secondi una macchina dietro mi voleva tagliare la strada abbagliandomi» è quanto raccontato da un signore sulla sessantina in un’intervista alla giornalista di Quarto Grado, Anna Boiardi.
«Ho rallentato un po’ perché pensavo fosse alterato da qualche sostanza ma quando mi ha accostato e io ho abbassato il finestrino lui, con viso molto duro senza dire niente, mi ha puntato la pistola. L’ho riconosciuto subito poi appena l’ho visto in tv. Era il signor Ciontoli», è la testimonianza dell’automobilista registrata nei mesi scorsi.
Parole choc che hanno spinto la magistratura ad aprire l’indagine che riguarda Ciontoli ieri interrogato per 2 ore nella caserma dai carabinieri. Non si sa cosa abbia detto l’ex sottoufficiale della Marina ai militari nel lungo colloquio.
Solo pochi giorni fa il blog in suo nome, Antonio-Ciontoli-il-processo.com, era finito nel ciclone perché il sito internet ha violato la privacy pubblicando i dati sensibili dei Vannini, che per questo motivo hanno presentato una denuncia ai carabinieri.