Autonomia, Bussetti: “Programmi uguali per tutti e incentivi a chi vive in zone svantaggiate” Le novità
Il rapporto tra il mondo della scuola e le richieste di autonomia delle regioni del Nord resta complicato. Con i sindacati (e il M5S) che ogni giorno manifestano i loro dubbi/preoccupazioni sulle scelte a cui sta lavorando il governo. Un tema su cui venerdì è intervenuto direttamente il ministro Marco Bussetti, che dai microfoni del programma radiofonico “Centocitta” su Rai 1 ha provato a rassicurare entrambi:
«Le norme generali, i programmi, non si toccano. La scuola è questa. C’è solo la possibilità per le Regioni di intervenire per migliorare e incentivare con iniziative mirate alcuni aspetti. E non si prevede nulla riguardo alle gabbie salariali»
Il tavolo sull’autonomia
Nel negare che il tavolo sull’autonomia sia saltato il ministro ha spiegato: Si prosegue nell’affrontare un tema sicuramente importante. Alcune Regioni chiedevano, proprio per dare le stesse possibilità a tutti in tutti i territori, anche in quelli disagiate, di riqualificare al meglio la propria istruzione e legare alla scuola i propri docenti.
Di qui la possibilità eventuale di incentivi per i docenti che svolgono il loro lavoro in zone disagiate, per incentivare la permanenza; lo spirito è questo, poi discuteremo i dettagli, non c’è alcuna volontà di differenziare gli stipendi». La bussola – ha precisato – restano le norme della Costituzione, che «non si toccano assolutamente».
Non ci sarà la regionalizzazione, ha aggiunto: del resto l’autonomia scolastica è già prevista da quasi 20 anni. Stiamo solo dando delle opportunità, non introducendo novità. Questo non potrà che portare esempi virtuosi e migliorare il sistema nazionale che rimane quello che è oggi».
I risultati dei test Invalsi
Infine, rispondendo ad una domanda sull’esito dei test Invalsi, diffuso nei giorni scorsi, Bussetti ha detto: «Migliorando il territorio automaticamente si dà qualità al
servizio scolastico. E sul sud noi stiamo già intervenendo».