Autismo, scoperti i primi sintomi a cui fare attenzione: Osservate se il vostro bimbo fa così
L’autismo è una disturbo neuro psichiatrico a carico del sistema nervoso centrale, descritto per la prima volta nel 1943 dal dottor Kanner, da cui ha preso anche il nome di sindrome di Kanner. Considerando i sintomi dell’autismo, cioè l’atteggiamento compulsivo della gestualità, il ritardo del linguaggio e l’eccessiva chiusura in sé stessi presente in questi bambini, per anni è stato considerato come una psicosi infantile, determinata soprattutto dai fattori ambientali e dal rapporto con i genitori.
Nel tempo questa tesi è stata smentita e si è compreso che si tratta di molto più che di un disturbo psicotico comportamentale, ma di una malattia congenita, determinata forse dalla modificazione di un gene, e che questi bambini presentano un differente sviluppo del sistema nervoso e dell’amigdala.
Difatti spesso il loro cervello, a fianco di un ritardo mentale, presenta delle abilità fuori dal comune, come la capacità di calcoli mentali difficilissimi, uno spiccato orecchio musicale o la capacità di riprodurre fedelmente paesaggi su tela senza avere le minime conoscenze tecniche. Data la complessità della malattia quindi tutt’oggi le cause che la scatenano sono più di una e ancora in fase di studio.
Il fatto che in molti casi di gemelli monozigoti (cioè con stesso patrimonio genetico) la sindrome si presentasse in entrambi i fratellini ha consentito di concludere che c’è una componente genetica della malattia ma che tuttavia non può essere la sola causa (perché non tutti i gemelli monozigoti risultato affetti). Altri studi ancora hanno trovato una correlazione tra la carenza di vitamina D in gravidanza e la nascita pretermine. È stata del tutto smentita inoltre l’associazione tra vaccino e autismo, che venne definita dal giornale British Medical Journal (che aprì un’inchiesta nel 2011) come ha confessato poi lo stesso autore della frode il dottor Wakefield.
Gli studi attuali confermano anche che esistono diversi gradi di autismo e che un riconoscimento precoce permette un trattamento precoce con una maggiore possibilità di successo. I sintomi a cui tutti i genitori devono prestare attenzione riguardano soprattutto le capacità interattive del bambino verso i 12-18 mesi, fase di “scoperta del mondo esterno”.
Se il bambino in questa fase presenta problemi di comunicazione verbale: non ha mai emesso nemmeno suoni di lallazione fino a 12 mesi, né una parola fino a 18 mesi, né una frase di due parole fino a 24 mesi; non risponde al proprio nome, a volte sembra non sentire, ha smesso di dire parole che prima conosceva.
Se presenta problemi dello sviluppo motorio: fa strani movimenti ripetitivi (si dondola, batte una mano), gattona in modo anomalo o non gattona, cammina in punta di piedi, non riesce ad avere una coordinazione fine, ha la tendenza ad allineare tutti gli oggetti.
Se presenta problemi di interazione: non sorride, non indica e non saluta con la mano, fissa il vuoto e sembra chiuso in un mondo tutto suo, non è interessato ad altri bambini, preferisce il gioco solitario, si attacca morbosamente ad un oggetto, ha crisi di collera o aggressività. Inoltre, non è mai da sottovalutare la perdita improvvisa di qualunque abilità che prima possedeva.
In conclusione l’autismo è un deficit dello sviluppo psico-motorio, a carico del sistema nervoso centrale. E’ una sindrome complessa e multifattoriale, che non ha niente a che vedere con i traumi o il comportamento dei genitori. Un suo riconoscimento precoce permette di instaurare fin da subito una terapia psichiatrica specifica per migliorare l’apprendimento del linguaggio e la capacità di interazione. Il successo del trattamento dipende molto dall’inizio precoce o meno della terapia e dal grado di autismo.