Funerali del Prof Vincenzo, la frase drammatica: “Ora lasciatelo andare”
“Adesso lasciatelo andare, liberatelo”. Padre Lello si rivolge alla folla immensa di ragazzi che assiste ai funerali di Vincenzo Auricchio, il 53enne professore di matematica del liceo Giambattista Vico di Napoli, accusato di abusi sessuali da due studentesse 15enni e morto suicida sabato scorso, nella sua casa a Quarto. Un gesto quello del professore che nessuno ha accettato.
Padre Lello pronuncia queste parole deflagranti rispetto allo scandalo seguito agli arresti domiciliari per le accuse di abusi sessuali. “Liberate il vostro professor Auricchio” – dice il sacerdote ai ragazzi quasi a volerlo consegnare nelle mani di Dio, nella sua infinita misericordia. I funerali sono stati celebrati in chiesa nonostante la morte per suicidio.
La bara piccola senza fregi è un pugno nello stomaco per quei giovanissimi che nella morte del loro amato professore hanno riconosciuto una ingiustizia che non conosce redenzione. Ogni parola di ricordo è scandita da un applauso, un battimani sincero che vuole sradicare il dolore e l’amarezza.
Quelli che in queste ore hanno sostenuto le prove scritte della maturità si sono recati a scuola con la fascia del lutto al braccio. E nessuno dimentica il messaggio di commiato del loro prof: “Ragazzi, forse un giorno ci rivedremo ancora”.
Gremita e commossa la Chiesa di San Giovanni dei Fiorentini a Piazza degli Artisti a Napoli dove sono stati celebrati i funerali, per l’ultimo saluto. I volti rigati dalle lacrime, nessun vocio, ma tutti attenti ad ogni parola pronunciata da Padre Lello, che lo ha ricordato, con semplicità e verità.
Colpisce la compostezza della vedova: una sofferenza che le ha scavato il viso e l’anima. Siede in prima fila abbracciata dagli altri parenti. “Non si saprà mai cosa sia veramente successo, ma lui ora già è in una dimensione che non è più umana”- dice una mamma che ha accompagnato il figlio – io ho sentito di volergli bene”. Le sue parole esprimono il pensiero di tutti quei giovani, poco più che adolescenti a cui il prof Auricchio ha insegnato ad amare la vita più che la matematica.