Accordo firmato per Pas e precari, Avv Miceli: “Vi svelo la triste verità dietro l’accordo”
Ieri sera alle 21 e 15 si è raggiunto l’accordo tra Miur e Organizzazioni Sindacali su Pas e precariato. Una svolta? Ecco le parole dell’avvocato Walter Miceli dell’Anief
“Io vedo soltanto il licenziamento ope legis di 10.000 diplomati magistrale, contro cui ci batteremo senza tregua, e una sanatoricchia per 24000 insegnanti della terza fascia che, dopo aver sborsato 3500 euro per abilitarsi, saranno immessi in ruolo sul 25 per cento dei posti disponibili, ma rigorosamente in coda alle graduatorie del 2016 e del 2018.
E, quindi, in un futuro molto lontano. Nessun cenno alla riapertura delle GaE, unico strumento per riassorbire nel tempo TUTTI i precari. La bestia nera di questo Governo e dei sindacati sedicenti rappresentativi.
Nessun cenno agli idonei del concorso a cattedra del 2016. Dimenticati. Nessun cenno agli abilitati della seconda fascia delle GI, lasciati marcire nel limbo del transitorio. Dimenticati. Nessun cenno alla trasformazione dei 60.000 posti di sostegno assegnati ai precari in posti dell’organico di diritto. Discontinuità didattica assicurata per gli alunni disabili.
Nessuna garanzia di rientro dei docenti di ruolo assunti lontani dalle province di residenza. Esiliati a vita. Capisco lo spot elettorale del Governo degli Illusionisti. Non capisco, però, le faccine sorridenti dei leader sindacali
Accordo raggiunto, Ieri sera invece così scriveva Bussetti sul suo profilo
Questo accordo è frutto del serio lavoro che abbiamo condotto in queste settimane. Un confronto franco che porterà alla stesura di una norma attraverso la quale metteremo in campo misure straordinarie a tutela dei precari storici e, in contemporanea, avvieremo una nuova stagione di concorsi ordinari per chi vuole insegnare nella scuola secondaria. Questo Governo sta mostrando grande attenzione verso il comparto dell’Istruzione. L’accordo di oggi ne è ulteriore riprova. Definiamo un percorso che ci consente di dare una risposta concreta al precariato giunto ormai a livelli esponenziali che rischiano di mettere in difficoltà il funzionamento del sistema, proprio perché negli ultimi anni sono mancati una seria programmazione ed interventi adeguati.
In particolare, saranno previsti, per i docenti che hanno già lavorato per almeno tre anni nella scuola, sia statale che paritaria, percorsi (PAS), che saranno attivati a stretto giro e che consentiranno di conseguire l’abilitazione all’insegnamento, utile, fra l’altro, per accedere alle supplenze annuali dalle graduatorie di seconda fascia e per insegnare nelle paritarie. Al PAS potranno accedere, tra gli altri, anche i docenti di ruolo e i dottori di ricerca.
Al contempo, sarà bandito un concorso straordinario e abilitante, da oltre 24.000 posti, per chi ha già maturato tre anni di insegnamento nella scuola statale, di cui uno specifico nella classe di concorso per cui si intende concorrere. La graduatoria finale sarà determinata assicurando un preminente rilievo ai titoli di servizio, oltre che in base al punteggio attribuito ad una prova scritta, da svolgere al computer, per la quale sarà prevista una soglia di punteggio minimo, nonché a una prova orale non selettiva, si legge nell’intesa siglata. Ulteriori 24.000 posti saranno poi destinati ad un concorso ordinario per laureati in possesso dei requisiti previsti dalla disciplina vigente, fra cui 24 crediti formativi in ambito antropo-psico-pedagogico e metodologie e tecnologie didattiche. Con questi due concorsi per la scuola secondaria bandiremo, fra straordinario e ordinario, quasi 50mila posti. Altri 17.000 sono quelli del concorso ordinario per infanzia e primaria. Nei prossimi mesi, dunque, bandiremo quasi 70.000 posti nella scuola.