QUANDO SI È Madre single SECONDO LA LEGGE?
Ad oggi, in Italia il problema principale che riguarda le ragazze madri è che non esiste una legislazione specifica che regoli la loro condizione in ambito sociale e professionale. Il loro status non è diverso da quello di qualunque altra madre, fatta eccezione per due diritti di cui godono: il diritto di inserimento in una casa famiglia o centro residenziale di assistenza e le agevolazioni di inserimento del piccolo all’asilo nido. La ragazza madre viene ritenuta una madre come tutte le altre nonostante la sua sia una situazione evidentemente svantaggiata. Infatti, la ragazza madre non può fare affidamento sul suo nucleo familiare nella gestione del bambino e del suo mantenimento economico. Si tratta di una donna sola che aspetta un bambino o che ha già partorito, il più delle volte abbandonata dal compagno, e a volte anche dalla famiglia, con la paura di non riuscire a crescere al meglio il bambino.
In Italia, le ragazze madri non rientrano in una categoria protetta, ma hanno la possibilità di richiedere aiuti economici presso i consultori e i servizi sociali.
La ragazza madre ha il diritto nei confronti del padre del bambino di chiedere il mantenimento. La legge prevede infatti la possibilità di portare in giudizio l’uomo che non riconosce il figlio senza un termine di scadenza. Se il padre non vuole provvedere al mantenimento del figlio, la ragazza madre può agire nei suoi confronti in due modi: con una denuncia ai carabinieri e con un ricorso al giudice civile affinché quantifichi l’importo da versare in favore del figlio. Lo può fare con il gratuito patrocinio nel momento in cui il suo reddito annuo non supera 11.369,24 euro. Nel caso in cui, invece, anche all’esito della condanna il padre non voglia provvedere al mantenimento, contro di lui potrà essere promosso il pignoramento.
C’è da dire che l’obbligo di mantenimento ricade su entrambi i genitori. Di recente, la Cassazione ha anche stabilito che la responsabilità penale per il mancato mantenimento del figlio sussiste anche se quest’ultimo non si trova in stretto stato di bisogno economico.
RAGAZZA MADRE REQUISITI PER GLI AIUTI ECONOMICI
Assegno ragazza madre importo e dettagli
Le mamme single, monoreddito o del tutto disoccupate, possono richiedere agevolazioni o assegni di sussidio e accedere ad agevolazioni per l’inserimento del piccolo all’asilo nido. A tal proposito, esistono due tipi di assegni:
- Assegno comunale: a carico del comune di residenza, erogato dall’INPS e destinato alle donne che non hanno diritto a nessuna copertura previdenziale e che non ricevono già un sussidio Inps. Quindi, si tratta di un assegno destinato a ragazze che non hanno mai lavorato, studentesse o coloro che hanno lavorato in nero o per poco tempo. Tale assegno va richiesto entro 6 mesi dalla nascita del bambino presentando una dichiarazione che dimostri i redditi percepiti e un’autocertificazione in cui si affermi di possedere i requisiti. Ad ogni modo, questo assegno non viene assegnato a tutte le mamme. Infatti, il requisito è caratterizzato dal fatto che il nucleo familiare della madre, che può essere costituito anche solo da lei e il figlio, non deve superare un certo ISEE e quest’ultimo, al momento della richiesta, non deve essere più alto di quello posseduto al momento della nascita del bambino. La prestazione a carico del Comune è per un massimo di 5 mesi, per un totale di 1.694,95 euro.
- Assegno statale: si tratta di un assegno a carico dello Stato ed è erogato dall’INPS. Possono farne richiesta le neo mamme lavoratrici o disoccupate che al momento della nascita del bambino hanno versato ameno 3 mesi di contribuzione per maternità nel periodo compreso tra i 18 e i 9 mesi precedenti il parto. Nel 2019, l’importo assegno maternità è pari a 338,89 euro per 5 mesi, per un totale di 1.694,45 euro.
A proposito dell’assegno statale, esistono dei requisiti affinché la donna possa percepirlo. Infatti, la madre deve essere:
- cittadina italiana, comunitaria residente in Italia al momento del parto, o extracomunitaria con permesso di soggiorno.
- lavoratrice con diritto di indennità di maternità, che possieda almeno 3 mesi di contribuzione per maternità nel periodo compreso tra i 18 e i 9 mesi precedenti la nascita del figlio
- lavoratrice licenziata (o che ha dato le dimissioni) che ha almeno 3 mesi di contribuzione per maternità nel periodo compreso tra i 18 e i 9 mesi precedenti alla nascita del figlio.
- lavoratrice disoccupata che ha già fruito di determinate prestazioni economiche, erogate dall’INPS o altri enti previdenziali, a condizione che l’ultimo giorno di fruizione non sia lontano più di 9 mesi dal momento della nascita del figlio.
AGEVOLAZIONI RAGAZZA MADRE E BONUS RAGAZZA MADRE 2019
Le ragazze madri senza una casa propria o un luogo dove trovare ospitalità, posso richiedere l’inserimento in una Casa Famiglia, dove abitare ed essere seguite durante il periodo della gravidanza e nei tempi successivi al parto. Le neo mamme si troveranno a condividere spazi e giornate con altre donne nella stessa condizione, impareranno a prendere coscienza della loro nuova situazione e saranno supportate nell’accudimento del bambino. In queste strutture, le ragazze madri vengono seguite da assistenti sociali e psicologi che le accompagnano in percorsi di autonomia e inserimento sociale.
Inoltre, in tutta Italia troviamo i Centri di Aiuto alla Vita (CAV) che aiutano le neo mamme in difficoltà, risolvendo i loro problemi economici, assistendole nella ricerca del lavoro e fornendo loro assistenza psicologica. Ci sono anche diverse associazioni come quella “Salvabebè-Salvamamme” che da molto tempo assiste le mamme in grave disagio socio-economico.
Un altro diritto che lo Stato riconosce alla ragazza madre è l’assegno di maternità, detto anche “bonus bebè“, assegno statale a carico dell’Inps a favore delle donne con reddito ridotto o disoccupate. In cosa consiste? La ragazza madre che ha un Isee non superiore a 7mila euro ha diritto a 320 euro al mese per il primo figlio ed a 400 euro al mese per il secondo. Invece, chi ha l’Isee superiore a 7mila euro ma inferiore a 25mila euro ha diritto a 160 euro mensili. Il bonus può essere erogato solo se il bambino non ha più di 5 anni.
BONUS MAMMA STUDENTESSA 2019: COME FUNZIONA
In molte università si può richiedere la sospensione degli studi, per la propria maternità, congelando così il pagamento delle tasse, senza pagare arretrati e more per l’anno di nascita del bambino e per tutto il successivo. Inoltre alcune università consentono alle future mamme diprolungare la scadenza normalmente fissata per il raggiungimento minimo dei crediti necessari a ottenere la borsa di studio.
le studentesse iscritti al quinto e sesto anno in medicina e odontoiatria iscritte all’Enpam potranno chiedere alla Fondazione Enpam un assegno di 1500 euro per le spese del primo anno di vita del bambino o dell’ingresso del minore in famiglia in caso di adozione o affidamento. Nelle spese sono comprese anche quelle di nido e babysitter. Lo rende noto l’ente previdenziale che sottolinea come il sussidio bambino, che si aggiunge all’indennità di maternità, può essere chiesto una sola volta per ciascun figlio ed è vincolato a una soglia di reddito (reddito lordo annuo medio degli ultimi tre anni, di qualsiasi natura e dell’intero nucleo familiare non superiore a 8 volte il trattamento minimo Inps). Si può fare richiesta per tutti i bambini nati dall’1 gennaio 2018 al 27 luglio 2019.