“Andiamolo a dire al Miur che Mille attestati non valgono un anno fra i banchi”: La lettera dell’insegnante
Una lettera che sta facendo il giro dei web è quella di una insegnante che si pone in conflitto con le decisioni del Miur di assoggettare il ruolo dell’insegnante a titoli o corsi di qualsiasi genere.
In particolare la docente avverte l’ingiustizia di chi dopo anni di docenza, è costretto a sentirsi dire che il proprio non è un titolo abilitato per insegnare. “Mille attestati non valgono un anno fra i banchi”, è questa la sintesi del suo pensiero che dovrebbe essere ascoltato da chi decide della scuola, ma non ha mai preso un gesso in mano.
Ecco la lettera della docente
“SONO UNA VECCHIA INSEGNANTE…
anzi un’insegnante invecchiata… di colpo…
Sono obsoleta, polverosa, non innovativa, non rampante, non tecnodigitalmultimedial, non fantascientifica….solo banalmente, inutilmente umana.
Eppure vaglielo a spiegare al Miur che ciò che so non l’ho imparato da corsi o dottorati, ma mi è rimasto attaccato addosso come la polvere di gesso classe dopo classe, anno dopo anno, alunno dopo alunno.
Vaglielo a spiegare che ho sempre praticato istintivamente i metodi più disparati, calibrandoli sulle esigenze di ognuna delle mille classi che ho seguito, curato, amato e solo dopo, grazie ai corsi di aggiornamento, ne ho saputo il nome…. ho scoperto di aver praticato la “flipped classroom” e il “cooperative learning” già molti anni prima che illustri teorici ce li propinassero come la novità del secolo, ho scoperto di aver sempre aiutato i ragazzi in difficoltà (prima che li etichettassero con fantasiosi acronimi) fornendo loro tutti quei supporti che poi ho saputo chiamarsi “strumenti compensativi e dispensativi”.
Ho imparato da sola ad usare la LIM nelle poche classi che ne erano dotate e ho consumato penne, gessi e colori facendo mille schemi prima di scoprire i siti con le “mind maps”….
Vaglielo a spiegare a quei luminari del Miur che ad insegnare si impara insegnando, che l’empatia con i tuoi alunni non è certificabile, che mille attestati non valgono un anno fra i banchi, che l’insegnamento non è un mestiere ma un cromosoma.”
(A. Currò).