Crisi M5S, L’On Gallo: “Abbiamo sottovalutato i Diplomati magistrale. Ecco cosa faremo ora”
A Radio Cusano Campus il presidente della VII Commissione Cultura e Istruzione della Camera dei Deputati, On. Luigi Gallo, è stato intervistato all’indomani del risultato delle elezioni europee.
Nonostante il governo sia formato da due partiti, chi ha pagato maggiormente lo scotto delle scelte sulla scuola e sul reclutamento dei docenti è stato il MoVimento 5 Stelle. L’onorevole Gallo ha spiegato il motivo che ha fatto perdere consensi ai pentastellati nel mondo della scuola.
L’On Gallo: Sottovalutazione del Miur
Indubbiamente è stato fatto un errore di valutazione al momento di formare il nuovo governo. I docenti si erano rivolti al Movimento 5 Stelle soprattutto perché aveva illustrato come risolvere alcune criticità. Il riferimento è alla trasformazione delle cattedre da organico di fatto a organico di diritto, soprattutto in considerazione dell’esigenza di garantire la continuità didattica.
Le responsabilità delle scelte post plenaria
I diplomati magistrali storicamente sono sempre stati traditi dalla politica. Il riferimento è al governo Berlusconi e successivamente all’esecutivo Renzi. Per questo motivo erano alte le aspettative dei docenti della scuola primaria e dell’infanzia.
Il MoVimento 5 Stelle conosce molto bene le problematiche scolastiche perché ci ha lavorato per 5 anni. Se le soluzioni messe in campo non sono state soddisfacenti lo si deve al fatto che non ha le leve del Ministero dell’Istruzione. Ecco perché, nonostante avesse in mente delle proposte, i diplomati magistrali addossano la responsabilità di queste scelte (il concorso riservato) al Movimento 5 Stelle.
La vendetta dei diplomati magistrali
Il risultato delle consultazioni europee è stato il frutto delle promesse disattese in campagna elettorale. Ai diplomati magistrali erano state promesse soluzioni radicalmente risolutive all’indomani del pronunciamento della plenaria.
E invece, il concorso riservato ha salvato soltanto 13,000 maestre e maestri, ignorando completamente il diritto a permanere in una graduatoria concorsuale per tutti gli altri in virtù del titolo abilitante. Tutto questo è successo dopo le pacche sulle spalle da Salvini e Di Maio e poi la soluzione non soluzione: un concorso straordinario.