I cardinali di colore tra i papabili
Tra i nomi più ricorrenti figura Peter Turkson, cardinale ghanese e già protagonista nel conclave del 2013, quando fu eletto Jorge Mario Bergoglio. La sua lunga esperienza alla guida del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e, più recentemente, del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale, lo rende uno dei candidati più accreditati, forte anche del rispetto trasversale che gode in Vaticano.
A lui si affiancano altri esponenti africani di spicco, come Robert Sarah, cardinale guineano di orientamento più conservatore, noto per le sue posizioni forti su liturgia e morale, e Wilfrid Napier, cardinale sudafricano con una lunga esperienza pastorale. Tuttavia, le attenzioni si concentrano anche oltre il continente africano.
Un nome che spicca è quello di Wilton Gregory, arcivescovo di Washington, primo cardinale afroamericano della storia degli Stati Uniti. Considerato vicino alle posizioni di Papa Francesco, ha recentemente chiesto perdono alla comunità LGBTQ+ per il trattamento ricevuto in passato dalla Chiesa, sottolineando la necessità di un’istituzione più compassionevole e inclusiva.
Un cambiamento simbolico e spirituale
L’elezione di un Papa di colore non avrebbe solo una valenza simbolica, ma rappresenterebbe anche la prosecuzione della rivoluzione pastorale avviata da Francesco. Un pontefice proveniente dal Sud del mondo testimonierebbe una Chiesa davvero universale, capace di mettere al centro le periferie, come più volte auspicato dal Papa argentino. Non sarebbe, però, il “momento Obama” del Vaticano – non si tratterebbe di un riscatto sociale in senso stretto – ma di un’apertura verso una visione globale, in cui il centro della cristianità non coincide più unicamente con l’Europa.
Una profezia anche al cinema
La possibilità di un Papa africano è stata affrontata anche nella fiction. Il recente film “Il Conclave”, diretto da Edward Berger, ha ipotizzato lo scenario in cui un cardinale africano diventa il favorito nella corsa al pontificato. Un’opera che, seppur romanzata, riflette una realtà che non è più solo immaginazione. Il conclave è per definizione imprevedibile. Ma una cosa è certa: l’elezione del successore di Papa Francesco sarà carica di significati, aspettative e forse di svolte epocali. E mentre i cardinali si apprestano a entrare in Cappella Sistina, il mondo guarda a Roma, chiedendosi se stavolta la storia prenderà una nuova, inaspettata direzione.