A partire dal mese di aprile 2025, tutti i dipendenti pubblici – compreso il personale della scuola – vedranno un nuovo elemento retributivo nel proprio cedolino stipendiale: si tratta dell’Indennità di Vacanza Contrattuale (IVC), prevista per il triennio 2025-2027. L’IVC è un meccanismo di compensazione economica introdotto per legge (Decreto Legislativo 165/2001, art. 47-bis) che tutela il potere d’acquisto dei lavoratori pubblici nei periodi in cui i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) sono scaduti e ancora in attesa di rinnovo.
Questa indennità entra in vigore in modo automatico, senza bisogno di domanda, e sarà erogata direttamente da NoiPA, il sistema informatico che gestisce le retribuzioni del pubblico impiego.
Le percentuali dell’IVC: aumenti progressivi tra aprile e luglio
La nuova IVC si basa su quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2025, che ha fissato i seguenti aumenti percentuali:
- Dal 1° aprile al 30 giugno 2025: incremento dello 0,6% sullo stipendio tabellare.
- Dal 1° luglio 2025 in poi: incremento dell’1%.
La cifra viene calcolata sulla base dello stipendio tabellare lordo, quindi varia a seconda del ruolo, del grado d’istruzione e dell’anzianità di servizio del dipendente.
Gli importi nel dettaglio: una delusione per molti
La Ragioneria Generale dello Stato, tramite apposita tabella, ha diffuso gli importi esatti che i lavoratori percepiranno mensilmente a titolo di IVC.
Ecco alcuni esempi:
- Docente scuola secondaria di II grado con 0-8 anni di anzianità: +11,42 euro lordi/mese.
- Stesso docente con oltre 35 anni di anzianità: +17,75 euro lordi/mese.
- Collaboratore scolastico al primo gradone stipendiale: +8,21 euro lordi/mese.
- Funzionari o personale EQ: +11,99 euro lordi/mese.
Si tratta di cifre modeste, che in molti casi non raggiungono nemmeno i 20 euro mensili lordi. Questo ha generato profonda delusione tra il personale scolastico, in particolare tra docenti e ATA, che si aspettavano un adeguamento più significativo alla luce dell’aumento dell’inflazione e del costo della vita.
Perché l’IVC è importante, ma non basta
La funzione dell’Indennità di Vacanza Contrattuale è quella di garantire un minimo di adeguamento salariale in attesa del rinnovo contrattuale. Tuttavia, va ricordato che non sostituisce gli aumenti previsti dal nuovo CCNL, né ne anticipa il valore complessivo. Si tratta piuttosto di una misura-tampone pensata per alleviare, seppur in minima parte, l’erosione del potere d’acquisto dovuta ai ritardi nella contrattazione.
Nel concreto, però, l’impatto reale sullo stipendio netto è quasi trascurabile: nella maggior parte dei casi non supera i 10-12 euro al mese netti, generando la percezione che si tratti più di un gesto simbolico che di un effettivo sostegno economico.
Il malcontento del personale scolastico
Sui gruppi social e nelle community dedicate al mondo della scuola, i commenti sono quasi unanimi: “Speravamo in qualcosa di più”, “La cifra è ridicola”, “Il mio cedolino è più basso di aprile 2024”, lamentano molti utenti. Alcuni docenti hanno segnalato addirittura che, a parità di ore lavorate, l’IVC non è visibile in busta paga o è stata assorbita da trattenute fiscali, rendendone l’effetto nullo.
Inoltre, la mancanza di comunicazione chiara e trasparente da parte di NoiPA sulle voci del cedolino ha generato confusione. In tanti stanno attendendo la pubblicazione ufficiale del cedolino di aprile, che sarà disponibile nei prossimi giorni nell’area riservata del portale NoiPA, per capire con precisione dove e quanto verrà accreditato.
Cosa aspettarsi ora
- La IVC non sostituisce il rinnovo contrattuale del comparto scuola, che rimane atteso per il triennio 2022-2024 (ancora non chiuso).
- L’indennità potrà essere rivalutata o integrata qualora i contratti vengano rinnovati nei prossimi mesi.
- Il personale potrà controllare l’importo specifico direttamente nel cedolino di aprile, accedendo con SPID o CIE a NoiPA.
- Le organizzazioni sindacali hanno già annunciato proteste e richieste di maggiore equità, soprattutto per le fasce più basse della scuola.