Preside suicida a Venezia, la compagna: “L’ho trovato così, non si è suicidato, indagate”
Pecchini era il preside morto a Venezia, suicida – secondo gli inquirenti – nel suo camper a seguito di molti problemi all’interno dell’Istituto Marco Polo. Ma parenti e amici non concordano con questa teoria.
La morte del preside Vittore Pecchini
Una scomparsa che ha lasciato tutti senza parole, per il dirigente scolastico dell’Istituto Marco Polo di Venezia – residente nel Lido da qualche anno.
Tutto è accaduto nella pomeriggio di sabato, quando comunica alla compagna Eliana di sentirsi male con vari messaggi che si sono interrotti alle 16.30, bruscamente – come si evince da Il Gazzettino.
In quel momento la donna si preoccupa e si dirige verso la casa, dove trova il camper chiuso a chiave: per la disperazione rompe un finestrino e riesce ad entrare. Come si evince sempre dal quotidiano, Eliana trova Pecchini in fin di vita:
“C’ERA CALDO E LUI ERA A LETTO, INCOSCIENTE. MI È MORTO TRA LE BRACCIA”
Evidenzia che all’interno c’era una bustina di nitrito di sodio ma nessun altro dettaglio.
I dubbi di parenti e amici sul suicidio
Eliana sottolinea – sempre come dice Il Gazzettino – che nell’ultimo periodo l’uomo si sentisse debole e stanco, per questo motivo avrebbe voluto fare dei controlli medici.
I familiari e gli amici sono increduli e molto dubbiosi sull’ipotesi di suicidio, per questo motivo sarebbe utile venisse disposta l’autopsia – per comprendere ciò che sia veramente accaduto chiedono a gran voce.
Un uomo brillante, padre di due figli e avventuroso che amava la vita. La sua avventura all’Istituto gli stava portando qualche problema e c’erano delle proteste in atto, per l’accorpamento delle classi. Gli studenti hanno diffuso una nota per dare l’ultimo saluto al Preside e per evidenziare:
“CONFLITTI MAI UMANI O PRETTAMENTE PERSONALI”
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