La morte di Andrea Prospero , giovane studente universitario originario di Lanciano , ritrovato privo di vita il 29 gennaio in un B&B a Perugia , continua a sollevare numerosi interrogativi. L’ipotesi iniziale del suicidio appare sempre meno compatibile con il profilo del ragazzo e con gli elementi emersi dalle indagini. La famiglia, in particolare la sorella gemella Anna , non crede alla possibilità che Andrea abbia deciso volontariamente di togliersi la vita.
Chi era Andrea Prospero?
Andrea aveva 19 anni e si era trasferito a Perugia per frequentare la facoltà di Informatica. Viveva in un ostello, condivideva la sua esperienza da fuori sede con la sorella Anna e aveva già programmato il suo primo esame per il mese di febbraio. Il giorno della sua scomparsa, il 24 gennaio, aveva fissato un pranzo con la sorella, ma dopo uno scambio di messaggi attorno alle 13:00, il suo telefono è risultato irraggiungibile e nessuno ha più avuto sue notizie.
Cinque giorni dopo, il suo corpo è stato rinvenuto in una stanza di un B&B situato a pochi passi dall’ostello. La posizione in cui è stato trovato il cadavere, accucciato sopra al computer , è stata definita “innaturale” dallo stesso Procuratore. L’autopsia ha indicato come causa della morte un’overdose di benzodiazepina , assunta il giorno della scomparsa.
Gli elementi che non tornano
1. La scena del ritrovamento
Oltre alla posizione anomala del corpo, nella stanza sono stati trovati quattro telefoni cellulari e circa quaranta schede SIM , un elemento insolito per un normale studente universitario. Inoltre, nell’acqua sono stati rinvenuti una carta di credito intestata a un italiano e un telefono cellulare. Un’altra carta di credito, intestata a un soggetto straniero , era invece nel portafoglio di Andrea. Perché Andrea possedeva così tante SIM e carte di credito intestate ad altri? E soprattutto, perché una carta e un telefono sono stati gettati nell’acqua?
2. Il comportamento di Andrea prima della scomparsa
Le telecamere di sorveglianza dell’edificio in cui è stato trovato il corpo mostrano Andrea che esce la mattina del 24 gennaio , apparentemente tranquillo e disteso . Mentre esce, tiene aperta la porta per due persone che stanno entrando, scambiando con loro gesti di cortesia. Se Andrea avesse voluto scomparire o nascondersi, probabilmente avrebbe cercato di evitare interazioni e di non farsi notare. Questo dettaglio rende incoerente l’idea che potrebbe far perdere le sue tracce.
3. Nessun segnale di un gesto estremo
La sorella Anna, con cui Andrea aveva un rapporto molto stretto, è sicura che non ci fossero segnali di un possibile suicidio. Il giovane non aveva manifestato depressione , non aveva lasciato messaggi di addio e aveva pianificato attività future , come il pranzo con la sorella e il pagamento anticipato della stanza del B&B fino al 20 febbraio , ben oltre la data del presunto decesso.
Se Andrea avesse davvero avuto l’intenzione di togliersi la vita, perché avrebbe prenotato una stanza per quasi un mese?
L’ipotesi di un coinvolgimento in qualcosa di più grande
Uno degli elementi più inquietanti riguarda il possibile coinvolgimento di Andrea in un giro più grande di lui , legato magari al mondo dell’informatica e delle truffe online . La presenza di SIM multiple , carte di credito intestate ad altri e il ritrovamento di un telefono gettato nell’acqua suggeriscono che il ragazzo potesse essere entrato in contatto con persone poco raccomandabili .
Gli investigatori stanno cercando di analizzare il contenuto dei dispositivi elettronici trovati nella stanza e del computer su cui è stato rinvenuto il corpo. Potrebbero esserci chat, file o contatti in grado di spiegare cosa sia realmente successo .
Suicidio o omicidio?
Se da un lato le indagini non hanno ancora evidenziato segni evidenti di violenza , dall’altro il contesto in cui Andrea è stato ritrovato non si sposa con l’ipotesi del suicidio . Il suo profilo psicologico, il comportamento nei giorni precedenti e il mistero attorno alle carte di credito e alle SIM pongono seri dubbi sulla ricostruzione iniziale.
La ricerca della verità
L’unico modo per fare chiarezza sulla morte di Andrea sarà analizzare i dispositivi elettronici e seguire la pista finanziaria legata alle carte di credito. Gli inquirenti dovranno stabilire se il ragazzo fosse coinvolto in attività illecite o se fosse vittima di qualcuno che lo ha manipolato o costretto ad agire contro la sua volontà .La famiglia di Andrea, in particolare sua sorella Anna, continua a chiedere risposte ea rifiutare l’idea che il giovane possa avere tutta la vita. La speranza è che le indagini possano far emergere la verità e rendere giustizia a un ragazzo la cui morte appare ancora avvolto nel mistero .