Il corpo di Nora Jlassi , quindicenne di origini italo-tuninesi, è stato trovato senza vita la mattina del 27 gennaio in un appartamento a San Bonifacio , in provincia di Verona. Le prime investigazioni suggeriscono che il decesso sia avvenuto per overdose , ma i genitori della giovane non credono a questa versione e sostengono invece che la figlia sia stata uccisa .
«Me l’hanno ammazzata, le hanno teso una trappola» , ha dichiarato il padre durante il funerale della figlia. «L’hanno portata in quella casa e l’hanno bucata» , ha aggiunto con la voce tremante accanto alla bara, riportando la sua convinzione che Nora sia stata vittima di un atto violento e premeditato.
L’ultimo messaggio e il dolore della famiglia
Il funerale di Nora Jlassi si è svolto il 5 febbraio nella moschea di Verona. I genitori, distrutti dal dolore, hanno pregato per la figlia, cercando risposte sulla sua tragica fine. Il padre ha parlato di un ultimo messaggio vocale ricevuto dalla ragazza poco prima della sua morte. «Urlava chiedeva a me ea sua madre di aiutarla» , ha raccontato. Poi, in sottofondo, si sarebbe sentita la voce di una donna che la obbligava a dire ai genitori che stava bene.
Nora si era già allontanata da casa in passato , ma quel 23 gennaio qualcosa sembrava diverso. Quella sera, prima di recarsi nell’appartamento di San Bonifacio , era rientrata per fare una doccia. «Le avevo detto di restare a casa perché avevo un brutto presentimento» , ha spiegato il padre. Ma la ragazza, senza dare troppo peso alle sue parole, gli aveva risposto di non preoccuparsi e di aspettarla per il suo rientro.
L’ipotesi della “vendita” agli spacciatori
Secondo la madre, Nora non era mai stata in quell’appartamento prima della sera in cui è morta. Un’amica, invece, ha riferito che la giovane c’era già stata per una festa e che le aveva raccomandato di non tornarci più da sola. L’amica ha poi raccontato di aver visto Nora frequentare una donna brasiliana negli ultimi tempi, una conoscenza che non le ispirava fiducia. «Voleva portarla a casa mia, ma io mi sono rifiutata» , ha detto. «Temo che quella brasiliana l’abbia venduta agli spacciatori» .
Secondo il suo racconto, potrebbe averla drogata con crack o eroina e averle fatto del male. Sarebbe stata proprio la donna brasiliana a chiamare un conoscente per riferire della morte di Nora. Un altro testimone ha raccontato di aver visto la ragazza alla stazione di San Bonifacio con i vestiti strappati , poco prima che scomparisse.
Indagini in corso: overdose o omicidio?
I carabinieri di San Bonifacio stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita di Nora , focalizzandosi su quanto accaduto tra il 23 e il 27 gennaio , giorni in cui la ragazza ha lasciato casa senza mai farvi ritorno. La principale rimane quella di una ipotesi di morte per overdose . Nel registro degli indagati figura un uomo senza fissa dimora , di origini marocchine , che potrebbe averle venduto la dose letale . Tuttavia, al momento, non è ancora stato rintracciato. L’autopsia non ha rilevato segni di violenza , ma saranno gli esami tossicologici a fornire risposte più precise sulla dinamica del decesso. I genitori, ancora, continuano a chiedere verità e giustizia per la loro figlia.