Paolo Corsi, ex professore di greco e latino, ucciso nella sua casa in Tunisia: il mistero sull’aggressione. Paolo Corsi, un italiano di 75 anni originario di Ripatransone , in provincia di Ascoli Piceno, è stato brutalmente ucciso nella sua casa vacanze a Sousse , in Tunisia. Ex professore di greco e latino, Paolo viveva a Roma da molti anni, vicino a un’anziana sorella e al nipote, ma aveva mantenuto un forte legame con la sua terra d’origine, le Marche. La tragica notizia è stata confermata da fonti locali e familiari interpellati dall’ANSA. Paolo si trovava in Tunisia da circa un mese, come era solito fare per trascorrere lunghi periodi di relax. È stato aggredito e derubato della sua auto, del cellulare e del portafoglio. La dinamica dell’aggressione è ancora poco chiara , e le indagini sono in corso. L’ambasciata italiana a Tunisi, nel raccordo con la Farnesina, sta fornendo assistenza alla famiglia.
Chi era Paolo Corsi
Nato a Ripatransone, Paolo aveva trascorso gran parte della sua vita a Roma , pur mantenendo un legame profondo con il suo paese d’origine, dove vive ancora suo fratello Mariano Corsi , ex preside della scuola media locale. Ex docente di greco e latino, Paolo era conosciuto e stimato nella comunità italiana in Tunisia, un Paese che amava per la tranquillità e il basso costo della vita. Era una figura solare, con tanti amici e una grande passione per i viaggi. Paolo trascorreva spesso le festività a Ripatransone, dove aveva l’occasione di riunirsi con i familiari e gli amici di una vita. «Era una persona allegra, senza nemici», raccontano i conoscenti.
Un’aggressione inspiegabile
Il 75enne viveva in una zona residenziale tranquilla di Sousse, un luogo che considerava sicuro. «L’ho sentito due giorni prima che venisse ucciso, era sereno e allegro, pronto a partire per un altro viaggio», ha dichiarato Aldo Napoli, un amico di Paolo, all’ANSA. Napoli descrive Paolo come una persona ottimista e socievole, che non temeva nulla. «Non riesco a spiegarmi quello che è successo. Chi avrà incontrato? Non aveva nemici, era sempre circondata da amici e la porta di casa sua era sempre aperta» , aggiunge l’amico, anch’egli solito trascorrere vacanze in Tunisia. Durante l’aggressione, sono stati rubati il cellulare, i portafogli e l’auto della vittima. «Il telefonino è stato ritrovato grazie alla geolocalizzazione, ma l’auto e il portafogli non sono ancora stati rinvenuti», ha spiegato Napoli.
Una vita dedicata ai viaggi e alla convivialità
Paolo Corsi era un uomo dai mille interessi. «Frequentava molti amici pensionati, italiani e non, che come lui trascorrevano le vacanze in Tunisia» , racconta Napoli. Grande appassionato di cucina, amava cucinare pesce per i suoi ospiti. Nonostante fosse in pensione, Paolo continuava a coltivare la sua passione per i viaggi. «Aveva già acquistato i biglietti per un viaggio in Georgia e in altri Paesi. Sarebbe tornato a Roma il prossimo 3 febbraio, con l’idea di rientrare in Tunisia ad aprile» , ha ricordato l’amico.
Le indagini e il supporto della Farnesina
L’omicidio di Paolo Corsi ha sollevato numerosi interrogativi. Le autorità tunisine, con il supporto dell’ambasciata italiana, stanno cercando di ricostruire i dettagli dell’aggressione e identificare i responsabili. Intanto, la notizia ha lasciato sgomenti amici e conoscenti, che ricordano Paolo come una persona generosa, curiosa e innamorata della vita. Un uomo che ha trascorso l’ultima parte della sua esistenza tra i luoghi che amava, circondato da affetti e sempre con un nuovo viaggio in programma. La sua morte lascia un vuoto incolmabile nella comunità che lo conosceva e nella sua famiglia, che ora attende giustizia per questa tragica e inspiegabile perdita.