Il caso di Elena del Pozzo è ancora avvolto dal mistero. Sono settimane che se ne sente parlare. Gli inquirenti stanno facendo del loro meglio per giungere ad un punto di svolta e far luce sull’accaduto. L’unico obiettivo è dare giustizia alla vita di una bambina strappata via troppo presto. L’opinione pubblica è ancora sconvolta. Si attendono risvolti che possano chiudere le indagini su uno dei casi più toccanti e struggenti del catanese.
È ormai nota la confessione della madre di Elena del Pozzo, che si è dichiarato colpevole dell’omicidio di sua figlia. Le indagini hanno portato a pensare che tale brutalità sia stata premeditata, per colpire e punire trasversalmente l’ex compagno. Una vicenda che ha del paradossale e che ha sconvolto gran parte della popolazione nazionale. Ormai di dominio pubblico sono le immagini strazianti che raffigurano il padre e la zia della piccola distrutti dal dolore ed increduli di fronte alla notizia peggiore che potessero ricevere. Il padre, ha spesso ribadito che non pensava di dover difendere sua figlia proprio dalla madre.
Nonostante la confessione della madre rispetto alla morte della figlia Elena, le indagini non si sono concluse. I ris stanno infatti cercando di stabilire se si sia trattato di un omicidio premeditato e se la donna avesse avuto un complice. Tutto in effetti sembra essere stato studiato nei minimi particolari. Ricordiamo che la donna, prima della confessione, aveva inscenato un rapimento, poi la morte e alla fine, aveva ovviamente provveduto ad occultare il cadavere. Gli inquirenti hanno deciso di sequestrare le scarpe da ginnastica che la madre ha indossato il giorno dell’infanticidio.
Le telecamere di sicurezza ritraggono la piccola Elena del Pozzo, poche ore prima della morte, mentre entra all’asilo, accompagnata dalla mamma. Probabilmente dopo averla accompagnata, mamma Martina aveva già in mente cosa fare. Sarà proprio l’analisi della suola delle scarpe da ginnastica ad offrire risvolti utili per capire la dinamica dell’omicidio. Si cerca infatti di capire se c’è compatibilità di terreno. L’idea è che la madre, subito dopo averla lasciata all’asilo, si sarebbe procurata zappa e pala per scavare la fossa del corpo di sua figlia. Inoltre, la donna, per ora, ha solo confessato il delitto di sua figlia Elena , senza spiegarne i dettagli.
Probabilmente, per non aggravare la sua già disastrosa situazione. Ma non si sa ancora la dinamica dell’accaduto, né cosa abbia fatto nei 40 minuti in cui non è stata ripresa dalle telecamere di sicurezza di via Turati a Mascalucia. Dopo essersi procurata la pala, ritorna nella sua abitazione seguendo una strada alternativa rispetto a quella fatta all’andata. Arriva poi ad una piazzola doveva aveva già sostato precedentemente e questa volta ci rimane per 40 minuti prima di tornare definitivamente a casa. La scientifica e gli inquirenti stanno facendo il possibile e a noi non resta che attendere ulteriori notizie per capirne di più sulla vicenda del Pozzo.