Bussetti dice si al Pas abilitante per tutti i docenti con 3 anni di servizio
Il Ministro Bussetti ha fatto sapere che sono state accettate le richieste dei sindacati per stabilizzare il precariato di terza fascia.
Bussetti, in un post Facebook ha annunciato l’ok: “A seguito del confronto costruttivo aperto insieme al Presidente Giuseppe Conte a Palazzo Chigi – Presidenza del Consiglio dei Ministri lo scorso 24 aprile con le organizzazioni sindacali, abbiamo deciso di recepire nel primo veicolo normativo utile la proposta unitaria presentata dai sindacati, che troviamo concreta, di buon senso e in linea con il contratto di governo. Sì, quindi, a misure uniche e straordinarie per la stabilizzazione del precariato storico e sì a percorsi abilitanti aperti a tutti coloro che hanno acquisito adeguata esperienza, con selezione in uscita come nel 2013″.
Abilitazione per tutti i potenziali 55.000 interessati con 3 anni di servizio
Abbiamo già riferito che l’obiettivo dei sindacati è quello di puntare all’abilitazione per tutti i 55.000 docenti con i requisiti, potenzialmente interessati al PAS. Per far questo, il percorso abilitante sarebbe gestito dalle Università in collaborazione con le scuole.
Il percorso sarebbe abilitante e permettere la diretta immissione in ruolo, previa iscrizione in apposite graduatorie regionali. Il vantaggio – secondo i sindacati – sarebbe quello di consentire ai docenti una doppia scelta per la regione, una per il concorso ordinario, una per il PAS. E dunque una maggiore consapevolezza nella copertura dei ruoli.
Pas: 25.000 in cattedra già a settembre 2019
Secondo quanto riferito da Italia Oggi, in base al verbale della riunione, i sindacati propongono che una prima tranche di docenti (25.000) potrebbe essere scelta per il ruolo già a settembre 2019, anche se per l’a.s. 2019/20 il contratto sarebbe ancora a tempo determinato. Solo a conclusione dell’anno di prova e formazione ci sarà la trasformazione in contratto a tempo indeterminato.
Sulla base di quali criteri la scelta dei 25.000, non è ancora specificato. Gli altri 30.000 seguiranno invece il corso di formazione puro, anch’esso abilitante, anch’esso finalizzato all’immissione in ruolo.