Nelle ultime ore si è chiuso un caso di pedofilia che ha fatto molto discutere. Il protagonista, sfortunatamente, è un maestro delle elementari. Le vittime sono tutte minorenni. L’uomo si spacciava per un coetaneo per intrattenere videochiamate o chiamate a sfondo erotico. Dopo essere stato scoperto, il maestro è fuggito per mesi facendo perdere completamente le sue tracce. Approfondiamo insieme la tragica vicenda avvenuta a Brescia.
Il protagonista dell’ennesima vicenda di questo tipo è un maestro delle elementari, che è stato da poco ritrovato a Roma, dopo mesi di ricerca. Le indagini sono partite dopo la denuncia di uno dei genitori di una ragazzina vittima dell’adescamento. Fortunatamente, la famiglia si era insospettita e ha potuto muovere gli ingranaggi della macchina giudiziaria. Non è la prima volta che delle minorenni si ritrovino in un vortice che le assorbe completamente e nella loro inesperienza, non riescono a rendersi conto che in realtà il pericolo è dietro l’angolo.
Oltre che ingannate e raggirate, le minorenni in questione dopo l’arresto hanno preso coscienza di quanto il maestro le abbia private anche della loro privacy, possedendo a loro insaputa e senza il loro consenso immagini private e personali. La quantità di materiale pedopornografico ritrovata ci lascia immaginare, di conseguenza, la quantità di vittime che hanno abboccato allo squallido tranello. E risulta inverosimile pensare che tutto questo sia opera di un uomo che per mestiere, educa bambini ancora più piccoli di età.
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L’uomo dunque non si limitava alle videochiamate. Conservava anche immagini e video di ciò che gli veniva mostrato. È stato infatti sequestrato il suo smartphone, dal quale sono emerse più di 144 foto e video compromettenti. Si tratta chiaramente di materiale pedopornografico, minuziosamente custodito da un uomo artefice dell’ennesimo caso di pedofilia. Grazie al sequestro del suo cellulare, la polizia ha potuto analizzare tutto il materiale che gelosamente vi era custodito. Ma la grande notizia è che sono riusciti a risalire alle dinamiche di adescamento e a quasi tutte le sue vittime.
Ma come è riuscito il maestro a spacciarsi per un ragazzino durante le videochiamate? Pare abbia utilizzato un’app apposita: deepfake. Tramite l’app ha potuto infatti modificare i tratti del volto, anche in live. E nel frattempo, con la registrazione schermo ha acquisito tutti i momenti più intimi. La polizia di Brescia lo ha immediatamente trasferito in carcere. Il tutto è stato possibile grazie anche alla collaborazione del Cncpo del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, della Lombardia, della Calabria e del Lazio. Per continuare ad avere news seguiteci anche sui nostri profili Su Facebook anche su INSTAGRAM