Ci sono due tipi di Bonus Matrimonio che partiranno da giugno. Il primo riguarda le aziende che si occupano del settore wedding, il secondo chi si sposa quest’anno o l’anno prossimo. Cominciamo dal secondo. Siamo parlando di un vero e proprio assegno per congedo matrimoniale destinato questa volta agli sposi (lavoratori e disoccupati). Vediamo a chi spetta e come farne domanda.
Che cos’è il bonus matrimonio
È un contributo riconosciuto dall’Inps per alcune tipologie di lavoratori (ma anche come vedremo, di disoccupati) in occasione del matrimonio civile o per l’unione civile. Per ottenerlo bisogna fruire del congedo matrimoniale entro 30 giorni dalla data della celebrazione del matrimonio o dell’unione civile.
A chi spetta
L’assegno per il congedo matrimoniale è destinato a entrambi i coniugi o parti dell’unione civile se anche uno solo dei due possiede le caratteristiche richieste. In particolare, il bonus spetta ai disoccupati e a operai, apprendisti, lavoratori a domicilio, lavoratori marittimi, dipendenti di aziende industriali, artigiane, cooperative che:
- si sposano o sottoscrivono un contratto di unione civile ed entro 30 giorni dalla celebrazione fruiscono del congedo relativo;
- hanno un lavoro da almeno una settimana o se disoccupati, dimostrano che nei 90 giorni precedenti la data del matrimonio hanno lavorato per almeno 15 giorni come dipendenti di un’azienda industriale, artigiana o cooperativa;
- se sono lavoratori, non sono in servizio per malattia, sospensione del lavoro o richiamo alle armi.
A quanto ammonta il bonus matrimonio
L’assegno non ha un importo fisso ma varia a seconda di chi lo percepisce. In particolare il bonus è pari al valore di:
- 7 giorni lavorativi per operai e apprendisti;
- 7 giorni di guadagno medio giornaliero per i lavoratori a domicilio;
- 8 giornate di salario medio giornaliero per i marittimi;
- I giorni di retribuzione che coincidono con quelli previsti dal contratto di lavoro part-time verticale.
- In ognuno di questi casi si detrae una percentuale inferiore al 6% dal totale. L’assegno non è cumulabile con le prestazioni di malattia, maternità, cassa integrazione ordinaria e straordinaria, trattamenti di disoccupazione (NASpI). In questi casi sarà corrisposto l’assegno per il congedo matrimoniale perché più favorevole.
Come si ottiene il bonus matrimonio
I lavoratori occupati devono presentare la domanda al datore di lavoro alla fine del congedo e non oltre 60 giorni dalla data del matrimonio/unione civile. I lavoratori disoccupati o richiamati alle armi devono presentare domanda all’Inps entro un anno dalla data del matrimonio/unione civile. I lavoratori occupati devono presentare la domanda al datore di lavoro allegando il certificato di matrimonio/unione civile o lo stato di famiglia con i dati dell’atto rilasciato dall’autorità comunale.
I lavoratori disoccupati o richiamati alle armi possono presentare domanda online all’Inps. In alternativa si può chiamare il Contact center al numero 803 164 (rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile o rivolgersi a un patronato. L’Inps effettua il pagamento tramite bonifico presso l’Ufficio postale o mediante accredito su conto corrente bancario o postale, sul codice Iban indicato nella domanda dal lavoratore.
Bonus Matrimonio per aziende, come averlo
A partire dall’8 giugno si può fare richiesta del Bonus matrimonio 2022, rivolto a tutte quelle aziende coinvolte nell’organizzazione di matrimonio che hanno avuto ingenti perdite negli ultimi anni. La pandemia di Covid-19 ha messo in ginocchio il mondo intero. Per un periodo sono rimasti aperti solo i negozi con articoli di prima necessità, mentre il restante mondo lavorativo ha dovuto mettersi in pausa. In particolare durante il periodo invernale, i contagi sono sempre stati molto alti e il rischio di infettarsi maggiore. Al contrario, nei mesi estivi siamo sempre riusciti a respirare un po’ di libertà.
Complice le alte temperature, lo stare all’aria aperta, il mantenere le distanze di sicurezza, nei mesi estivi siamo sempre riusciti ad arginare la pandemia e a rimandare la maggior parte delle restrizioni a settembre. Nonostante questo, l’incertezza e le diverse problematiche legate al Covid-19 hanno costretto moltissime coppie di sposi a rimandare il loro lieto evento. In pochissimi hanno deciso di sposarsi ugualmente in piena pandemia. Il mercato nuziale si è praticamente interrotto per ben due anni, e per questo lo Stato ha creato questo Bonus matrimonio 2022, una forma di ristoro.
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Il provvedimento è in vigore già dall’8 giugno e si può farne richiesta entro un mese. Si tratta di un Bonus a fondo perduto che servirà a risarcire tutte quelle aziende che hanno dovuto pagare di tasca loro le perdite dovute alla pandemia di Covid-19. Nel dettaglio, il contributo si rivolge in particolare alle imprese operanti nei settori di: wedding, intrattenimento e organizzazione di feste e cerimonie. In totale sono stati previsti 60 milioni di euro, di cui 40 andranno alla prima categoria, mentre i restanti 20 andranno alle altre due categorie. Ma vediamo i requisiti per accedervi.
Le aziende che richiedono il Bonus matrimoni 2022 devono essere regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle imprese alla data di presentazione della domanda e devono avere sede legale in Italia. L’attività dell’impresa deve essere svolta prevalentemente con uno dei codici Ateco indicati nelle tabelle allegate al decreto interministeriale del 30 dicembre 2021.
Devono anche dimostrare di aver subito nel 2020 una riduzione dei ricavi superario al 30% rispetto a quelli del 2019. La domanda può essere inviata tramite i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate o utilizzando la procedura web disponibile sul portale Fatture e Corrispettivi. Continua a seguirci sui nostri profili Su Facebook anche su INSTAGRAM