Addio alla maestra Vera, morta a soli 30 anni. I colleghi: “Una morte assurda, siamo sconvolti”
E’ sconvolta la comunità di Qualiano. Da ieri, da quando è giunta la notizia, qualianesi e non, sono increduli per quanto accaduto. E’ venuta a mancare a soli 30 anni Vera Manco. La giovane, originaria di Qualiano ma che viveva a Potenza, è stata improvvisamente stroncata da un malore. Vera Manco era sorella di Raffaele Manco, attivista della casa del popolo di Qualiano. La famiglia è molto conosciuta in città. La giovane era un’insegnante e ha studiato in Basilicata.
Una ragazza piena di vita, sempre circondata da amici. Non si sa ancora come questa tragedia sia potuta accadere.
L’ex sindaco Ludovico De Luca ha scritto un post di cordoglio, sconvolto per quanto accaduto: “La morte improvvisa di Vera Manco è un qualcosa che mi causa uno sconfinato dolore.
Ho chiamato Raffaele e per un attimo sono stato senza parole. Cosa avrei potuto dirgli? Quali parole avrei dovuto pronunciare per esprimere il mio dolore e la mia vicinanza a lui e a tutti? Una telefonata che non avrei mai immaginato di fare: chiedere come sia potuto succedere”.
Eppure l’ho fatta e non so se ho pronunziato le parole giuste, ho pronunziato quelle che mi uscivano dal cuore ma forse in un momento del genere il silenzio, le lacrime e la preghiera sono gli atteggiamenti più consoni per sopportare il peso della morte improvvisa di una giovane donna che si stava aprendo alla vita”. Vera Manco lascia un vuoto enorme. A stroncarla forse un infarto.
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L’infarto del miocardio (o miocardico) si verifica quando un trombo (coagulo di sangue) interrompe improvvisamente il flusso di sangue all’interno di un’arteria coronaria (vaso sanguigno che porta il sangue ad una parte del muscolo cardiaco). L’interruzione del flusso sanguigno diretto al cuore, con il protrarsi dei minuti ed ore può danneggiare o distruggere (necrosi) una parte del muscolo cardiaco (miocardio).
Tuttavia, se il flusso sanguigno viene ripristinato in tempi brevi, il danno al cuore può essere limitato o addirittura evitato. Un infarto del miocardio, anche chiamato attacco cardiaco, può essere fatale. Questo succede per lo più quando le persone confondono i loro sintomi con una malattia meno grave, come l’indigestione, e ritardano l’accesso in ospedale. Dunque, per ridurre la mortalità è fondamentale che il paziente o i familiari riconoscano prontamente i sintomi al fine di attivare i soccorsi e le relative strategie terapeutiche urgenti (farmacologica e soprattutto riperfusione meccanica con angioplastica).