Achille Lauro ha ammesso di essere interessato alla direzione artistica del Festival di Sanremo. Sono ormai quattro anni che il cantante partecipa alla importante competizione tra le canzoni italiane. Ogni volta riesce a far parlare di se. Il suo modo di vestire, le sue esibizioni originali e innovative, lo hanno portato alla luce della ribalta sin dalla sua prima partecipazione. E se il suo singolo non vince il primo premio, non c’è problema. Il suo nome riempie i salotti televisivi e i portali di informazione tanto da renderlo ugualmente vincitore. Perché il suo scopo è evidentemente quello di impressionare.
Dopo ben quattro anni al Festival di Sanremo Achille Lauro sembra essere convinto di averne carpito le dinamiche e si dice pronto a una propria direzione artistica. Sarebbe una vera e propria innovazione per la competizione e per la Rai. E’ risaputo che nel mondo del piccolo schermo vengono messi in risalto sempre i vecchi volti. Da un lato, questi hanno sicuramente fatto la storia della televisione italiana. Ma dall’altro lato, ai giovani viene reso sempre più difficile ritagliarsi lo spazio necessario e cambiare un po’ le regole del gioco. Bisogna farsi strada con le unghie per risaltare, in mezzo a tutti questi big.
Vediamo sempre le stesse persone, sempre gli stessi presentatori, sempre gli stessi cantanti. Immaginare il Festival di Sanremo tra le braccia inventive e artistiche di Achille Lauro sarebbe una vera e propria rivoluzione italiana. Del resto è proprio durante la kermesse, seguita da milioni di telespettatori, che vengono messi in risalto i cambiamenti e i pensieri della società. Anno dopo anno, insieme alla competizione abbiamo visto crescere anche la nostra penisola. Bisogna ammettere che negli ultimi tre anni Amadeus non è stato cieco davanti ai cambiamenti portati dagli anni 2000.
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Lo abbiamo visto già l’anno scorso con la scelta dei cantanti in gara. Tutti giovani al Festival di Sanremo, a parte Orietta Berti, rappresentante dei soliti big che si è saputa amalgamare benissimo alle novità. La kermesse è stata vinta dai Maneskin, una band rock, con una canzone molto lontana da quelle che di solito ottengono il primo posto. Anche quest’anno ci sono delle importanti novità. Tra le co-conduttrici risalta il nome di Drusilla Foer, un personaggio ‘en travesti’ che ben rispecchia il nuovo spirito di accoglienza dell’Italia, nonostante ci sia ancora molta strada da fare.
Ma se Amadeus ha provato l’innovazione, la sua stessa presenza sul palco dell’Ariston ci fa capire che il mondo è pilotato sempre e comunque dagli uomini conservatori. Riguardo Achille Lauro come direttore artistico, vediamo adesso cosa ha detto il diretto interessato: “Certo, se me lo offrissero accetterei molto volentieri. Siamo in un momento importante in cui ci sono nuove forze musicali, quindi aspetterei a far nomi per ora. Ogni anno c’è una nuova scoperta. Sono molto felice del Sanremo di quest’anno perché è molto ‘giovane’ e soprattutto ci sono artisti che si sono aperti anche alla musica punk e sperimentale. Quindi sono fiducioso nelle nuove leve”.
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Quest’anno Achille Lauro porterà al Festival di Sanremo Domenica: “Ho letto delle cose in giro su Domenica, ma anche di Me ne frego si disse che faceva cagare ma poi è stata una delle cose più dirompenti nella musica italiana di questi ultimi anni. Andiamo a Sanremo per portare sempre qualcosa di diverso, ciò che gli altri non fanno. Per me Sanremo vale come un live, o come un programma tv di quattro minuti, uno spettacolo mio a 360 gradi. La mia Domenica è essere libero, il giorno in cui ci si diverte, si esce, si scopa e si fa tutto quello che è bello fare”.
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