La scuola è sul piede di guerra. Gli insegnanti sono pronti a far causa al Miur. Sul fronte dell’aumento degli stipendi degli insegnanti incombe la minaccia di un maxi contenzioso promosso dall’associazione Funzione Docente. Se ne parla in un articolo pubblicato da Palermo Today, mentre questa mattina è partito un tavolo con i sindacati ai quali verrà data risposta anche su come il governo intende procedere per adeguare le retribuzioni e portarle ai livelli europei.
Come ha spiegato il portavoce dell’associazione, il professor Salvatore Altadonna: “Più che un ricorso sarà una vera e propria vertenza nei confronti del #Miur e non solo. La controversia riguarda l’illegittima sperequazione contrattuale tra docenti di ordini di scuola diversi. Abbiamo studiato per ben tre anni la questione e finalmente alcune sentenze ci danno ragione rafforzando le nostre convinzioni“.
È stato lo studio legale “Iustitia et Ius“ a vagliare la richiesta di un parere legale avanzata dall’Associazione in questione. Dopo un attento esame della questione l’avvocato Giovanni Battista Scalia ha dato ragione alle doglianze rappresentate dai docenti. Lo studio ha individuato due ordini di lesione del diritto dei lavoratori della scuola.
Il primo riguarda il monte ore settimanale dei docenti della scuola dell’infanzia e primaria. Il secondo è strettamente collegato alle tabelle stipendiali presenti nel contratto nazionale di lavoro scuola, limitatamente a questo grado.
Partirà dunque un ricorso per ottenere l’adeguamento degli stipendi. La platea dei potenziali interessati si compone di 87.229 docenti di scuola dell’infanzia, 245.649 docenti di scuola primaria e 180.909 docenti di scuola secondaria di I grado. I numeri sono stati stilati da Funzione Docente ti annuncia l’addio del ricorso rivolto anche ai docenti ITP.
Nell’articolo di Palermo Today compare anche la notizia della predisposizione di una piattaforma, a cura dello studio legale proponente il ricorso, dove gli interessati potranno effettuare le preiscrizioni all’azione legale contro il Miur (http://www.iustitiaetius.it/ricorsi_scuola.php).
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