Comunicato Anief – Nella scuola primaria e dell’infanzia, dopo anni, per la prima volta a settembre moltissimi alunni e famiglie non troveranno più la loro maestra, perché la norma del decreto, legge “Dignità” che ha garantito la continuità didattica prorogando o trasformando i contratti al 30 giugno, vale soltanto per quest’anno, anche se le sentenze arriveranno ad anno prossimo scolastico già iniziato.
Marcello Pacifico (Anief): Occorre prorogarne gli effetti fino a quando anche in Europa la questione non sarà chiarita. Assurdo licenziare o privarsi di 50 mila docenti che insegnano ai nostri figli da anni.
Il prossimo anno scolastico si aprirà con mille problemi, ma quello della scuola dell’infanzia e primaria si prevede il più complicato di tutti: il problema deriva dalla situazione di limbo che stanno vivendo circa 50 mila maestri con diploma magistrale, a seguito delle ultime due pronunce dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato che non consentono ai docenti abilitati dopo il 2012 o con un diploma abilitante d’inserirsi nelle GaE. Una parte di loro è stata addirittura immessa in ruolo con la modalità della “riserva” ed ora sta trepidando perché da un momento all’altro, a seguito di quel doppio pronunciamento dell’organo di legittimità e correttezza degli atti amministrativi nonostante otto sentenze del tenore diverso e passate in giudicato, il tribunale potrebbe emettere la sentenza di merito e farle perdere l’assunzione, per ricacciarla addirittura nelle graduatorie d’istituto.
Secondo Anief, si tratta di un’ipotesi aberrante, che infatti il sindacato sta combattendo in tutte le sedi, avviando, in loro difesa, la più grande battaglia giudiziaria conosciuta dallo Stato per violazione della normativa comunitaria presso il tribunale di Roma con richieste di quote risarcitorio individuali importanti. Inoltre, il sindacato sta rivendicando la riapertura della GaE, ma anche la stabilizzazione automatica di chi ha effettuato già 36 mesi di supplenze e l’assegnazione di risarcimenti adeguati, in presenza dei abusi verso il personale precario o anche quello già di ruolo.
NUOVO ANNO SCOLASTICO: SERVE UN PROVVEDIMENTO
In attesa di comprendere come si evolverà la situazione, il tempo passa. E un altro anno scolastico sta volgendo al termine. Quindi, già si lavora per il nuovo: “dal prossimo primo settembre – scrive Orizzonte Scuola – , i diplomati magistrale ancora in GaE con riserva potranno accettare eventuali incarichi di supplenza annuale (31/08) o al termine delle attività didattiche (30/06) e l’immissione in ruolo, salvo che non arrivino prima le sentenze di merito (che dopo le due sentenze dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato sono state sempre negative)”.
“Per il corrente anno scolastico, la continuità didattica è stata salvaguardata dal decreto dignità, convertito in legge n. 96/2018, che ha previsto” per i “diplomati magistrale assunti in ruolo con riserva: dopo l’esecuzione delle sentenze, il loro contratto sarà trasformato in una supplenza al 30/06/2019”; per quelli assunti “con supplenza annuale (al 31/08)”, invece, “dopo l’esecuzione delle sentenze, il loro contratto sarà trasformato in una supplenza al 30/06/2019. La nota sulle supplenze a.s. 2018/19 ha poi precisato che i diplomati magistrale con supplenza al 30/06 avrebbero mantenuto il contratto sino alla naturale scadenza (30 giugno)”.
Da settembre prossimo, però, il quadro si complicherà. Perché, continua la rivista specializzata, “le sentenze di merito non ancora emesse potrebbero arrivare nel corso dell’anno scolastico (2019/20) e quindi far decadere l’eventuale supplenza o ruolo ottenuti. La suddetta legge infatti ha limitato la misura, volta a salvaguardare la continuità didattica, al solo anno scolastico 2018/19”.
Infine, è bene chiarire che tutto questo “non solo i diplomati magistrale che otterranno una supplenza o il ruolo nel 2019/20, ma anche quelli già assunti con riserva che potrebbero lasciare il posto nel corso del prossimo anno scolastico. Sarebbe auspicabile che il Miur decidesse se e come salvaguardare la continuità didattica per l’a.s. 2019/20”, conclude la rivista.
LE DOMANDE DI MARCELLO PACIFICO (ANIEF)
Anief reputa questo auspicio più che condivisibile. “Perché il bailamme che si andrebbe a creare andando a far perdere la cattedra, magari anche dopo averla confermata per qualche settimana – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – sarebbe così grande, da rischiare di compromettere anche la regolarità dello stesso anno scolastico. Come faranno le scuole dove la maggior parte degli insegnanti è precaria, purtroppo molte, ad affrontare un ricambio così massiccio di personale docente in corso d’anno? Chi garantirà agli alunni, a partire da quelli disabili con docente di sostegno, la possibilità di non avere contraccolpi da questo ‘travaso’ gratuito e insensato di insegnanti?”.