Stracult, la storica trasmissione cinefila di Rai 2, chiude dopo 20 anni: ecco le parole del creatore Marco Giusti, che non ci sta, degli autori Luca Rea e Stefano Raffaele, e del conduttore Fabrizio Biggio. E’ una situazione delicata quella di Stracult. Lo storico programma di Rai2, che da ben 20 anni si è ritagliato uno spazio di nicchia tra gli appassionati del cinema di genere, sembra destinato a chiudere definitivamente i battenti: inizialmente sospeso causa ridimensionamento covid come altre trasmissioni Rai, a quanto pare il programma non riprenderà più, forse a causa degli ascolti (che mediamente variano dall’1.5 al 3% di share) o forse no.
E ad annunciarlo è proprio il suo creatore Marco Giusti che, ormai prossimo all’aver maturato l’età pensionabile, dalle colonne di Repubblica lamenta l’accantonamento da parte della Rai: «Non mi hanno chiesto nulla. E non mi hanno neanche parlato di ascolti. Che devo dire, se le cose si vogliono fare, si fanno: ma non mi sembra questo il caso. Mi hanno anzi fatto capire che il programma potrebbe anche continuare un giorno senza di me». Prosegue poi Giusti che, all’ipotesi di altre motivazioni che non riguardino gli ascolti, risponde: «Non sono sicuro di avere grande affinità con questa Rai 2».
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E’ vero, dopo una vita passata in Rai, Giusti dovrebbe e potrebbe godersi giustamente l’imminente pensione, ma come altri illustri casi dimostrano, non necessariamente arrivati al “traguardo” è giusto essere “rottamati”, ed infatti eccolo lanciare una frecciatina in tal senso: «Sorrido a pensare che quando sono entrato in Rai c’erano Bruno Vespa e Michele Guardì, ed erano già considerati un po’ antichi. Sono sempre lì e nessuno si pone alcun problema».
Forse è il cinema di genere a non tirare più come prima, visto che oltretutto in questi 20 anni quasi tutti i protagonisti dell’epoca d’oro ci hanno lasciato, ma Stracult negli ultimi tempi (che comprendono anche la trasmissione gemella Troppo Giusti, poi unificata con quella storica) aveva bypassato il problema occupandosi non solo del passato, ma anche delle nuove uscite cinematografiche, con Giusti che rincara la dose:
«Presentiamo a ogni puntata i migliori film in uscita, (…) il paradosso è che la Rai non avrà più un vero programma dove si parla dei film». Resterebbe così in realtà solo il marzulliano Cinematografo che, oltre ad andare in onda ad orari improbabili, propone un format antiquato (per non dire soporifero), ben lontano dal variegato mix stracultiano, che riesce ad intrattenere, oltre che ad informare, e che ha trovato la quadra con la doppia conduzione affidata alla spumeggiante Andrea Delogu e alla simpatia di Fabrizio Biggio.
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Giusti sembra infine voler ribadire che la chiusura sia forse dovuta al raccontare troppo il passato e poco il presente, cosa che prima era quasi esclusiva e di cui ormai si occupano diversi altri programmi nel corso della giornata Rai: «Noi eravamo più che presenti anche sul cinema di oggi. Ci chiudono, buon per loro. Ma vorrei capire perché, e non ci riesco». Uno degli altri autori di Stracult, Stefano Raffaele, ci ha rilasciato un breve ma incisivo augurio: «Io spero soltanto che “l’universo Stracult” possa avere un seguito. Malgrado tutto».
Mentre la conduttrice Andrea Delogu preferisce lasciar parlare gli autori del programma Rai, il co-conduttore Fabrizio Biggio ha invece espresso il suo dispiacere e speso parole lusinghiere per Stracult: «Dico che è stato un onore poter condurre “Stracult” insieme a Marco ed Andrea. Ero un fan. Ascoltare Marco e gli autori raccontarmi le storie di cui avremmo parlato in puntata era un piacere immenso. Perché c’era passione. La trasmettevano a me ed io spero di essere riuscito a trasmetterla al pubblico. Credo che “Stracult” lasci un grosso vuoto. Voleva raccontare da dove veniamo, chi eravamo e quindi chi siamo adesso. Credo sia importante che qualcuno lo faccia. La storia, si sa, è importante, e noi amavamo raccontare quella del cinema o della Tv, come se fosse una missione. “Stracult” mi mancherà. Anche e forse soprattutto come spettatore».
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