La Rai continua a essere sotto accusa per le sue preferenze e le dinamiche con cui si decide a chi dare più o meno spazio. Oggi a parlarne è Alessandro Greco, che sulla rete di Stato è arrivato negli anni novanta quando è stato scoperto da Raffaella Carrà, a Furore. I suoi successi sono stati diversi e il pubblico lo ha potuto particolarmente apprezzare alla conduzione di Zero e Lode, un quiz giocato in tre round. I concorrenti dovevano riuscire a individuare le risposte meno statisticamente probabili alle domande poste da lui ad un campione di cento persone.
Nonostante il successo riscosso dal gioco a quiz, Alessandro Greco non è mai stato premiato dalla Rai. Tra un incarico e l’altro passano anni e anni. Ha quindi deciso di parlarne in un’intervista e sfogarsi riguardo l’ingiusto trattamento subito. “A parte Miss Italia nel 2019, l’esperienza con Telethon e la partecipazione al Cantante Mascherato, l’ultima conduzione risale al 2018 con Zero e Lode, programma che costava pochissimo e ha avuto un grande successo”. In teoria, quando lo share di una trasmissione è alto, si riconosce il successo del suo presentatore che in questo modo ottiene altri contratti.
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Ma per Alessandro Greco non è stato così. “Con i risultati che ho ottenuto non solo con Zero e Lode, dovrei essere un punto fermo nell’0fferta televisiva, in un’ottica meritocratica. Invece tra un programma e l’altro passano anni”. Ma a quanto pare la Rai non è affatto meritocratica. Le decisioni prese riguardo le persone da tenere in primo piano sono sicuramente di natura politica e non solo. Tutto si gioca dietro le quinte e il parere del pubblico diventa secondario. I telespettatori, oggi, si ritrovano ad accettare quel che gli viene proposto senza molte lamentele o polemiche, rendendo questi giochi molto più semplici.
Lo stesso Alessandro Greco ne è consapevole e non ha paura di farne parola: “Probabilmente il motivo è che non sono disposto a salire su certe giostre o frequentare certi giri. Sicuramente mi ha penalizzato la fede. Ho interessi diversi dagli altri, accentuati dal mio percorso di fede, che forse non vengono considerati adatti a chi fa il mio mestiere”. Insomma, il presentatore non si è ingraziato le giuste persone nel mondo della Rai. Sempre di più saltano fuori storie del genere, di persone che ottengono buonissimi risultati che però non vengono riconosciuti e apprezzati nel modo giusto.
Una giungla lavorativa quella della Rai, così come quella di molte altre realtà, in cui la meritocrazia non vale più molto. Del resto, la formazione ormai è ad alti livelli e tra due persone di pari potenziali viene scelta quella con le amicizie più importanti. Il nostro mondo è basato sulle public relations e Alessandro Greco questo non lo ha capito. O non ha voluto accettarlo. Intanto, continua nonostante tutto il suo percorso con la rete di Stato che gli ha dato la fama: “Rai 2 è la rete che ha acceso la mia carriera, iniziata e sempre proseguita con… Furore”. Oggi lo rivediamo alla guida di Dolce Quiz, ogni sabato a mezzogiorno. E voi che ne pensate? Fatecelo sapere commentando sul gruppo ufficiale di Maria de Filippi o Sulla nostra pagina Facebook anche su INSTAGRAM