È la fine di un’era: dopo 14 anni in compagnia del Commissario Luigi Alfredo Ricciardi, arriva in libreria Il pianto dell’alba (265 pagine 19 euro, Einaudi), ultima fatica di Maurizio de Giovanni. E la notizia è certa: sarà l’ultima avventura del tenebroso Commissario della Regia Polizia. “Sono estremamente contento che la gente non sia contenta – risponde scherzosamente l’autore Maurizio de Giovanni – vuol dire che il mio lavoro ha funzionato, che questi 14 anni di avventure sono entrati nel cuore dei lettori.
Certo c’è molta malinconia nel chiudere questo cerchio, non sono stanco di scrivere le storie del Commissario Ricciardi. Io non faccio parte di quegli scrittori che si sentono oppressi dai personaggi. È che sentivo si fosse arrivati alla fine di un periodo e in quanto scrittore la mia responsabilità è prima di tutto verso i personaggi.”
Un ciclo di avventure ambientato in una splendida Napoli degli anni ’30, nel pieno dell’era fascista, che vede al cuore dell’azione il Commissario della Regia Polizia Luigi Alfredo Ricciardi e di tutto il suo entourage. Personaggi colorati e a tutto tondo che aiutano il Commissario nelle inchieste, dalla Femminella Bambinella che gli riferisce “quello che si dice in giro” al razionale e antifascista dottor Modo, medico legale.
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Incredibili avventure che si declinano in 15 avvincenti libri, riadattati poi per il fumetto, il teatro e la Tivù, nel raccontare in modo diverso un poliziotto un po’ sui generis. Ricciardi ha una particolarità: fin da bambino possiede un dono, che lui stesso definirà “Il Fatto”, la capacità su un luogo del delitto di scorgere sotto forma presenza eterea le ultime parole della vittima.
“Quando ho iniziato a scrivere la storia di questo Commissario non avrei mai immaginato il successo che ha avuto, il seguito… è stata fatta una versione a fumetti, svariate versioni teatrali ed una fiction televisiva. – dice l’autore – Sono davvero felice che questo personaggio abbia così tanto colpito gli italiani. Penso che la storia, l’affetto con quale ho raccontato queste vicende sia riuscito ad arrivare ai lettori. Ma il merito principale è di quel mondo dei personaggi, di quell’universo così colorato. La forza del mondo di Ricciardi è che non ci sono due personaggi uguali”
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Il commissario ha infatti conquistato da un lato l’iconica casa editrice di fumetti Sergio Bonelli che dal 2017 adatta in versione fumetto le sue avventure. Senza contare che precedentemente il Commissario Ricciardi era apparso anche in Mammarella (Cagliostro E-Press , 2010. Sceneggiatura da Alessandro Di Virgilio, disegni da Claudio Valent) e ne I Vivi e i Morti ( Ed. Star Comics, 2015. Sceneggiatura Alessandro Di Virgilio, disegni Emanuele Gizzi). Su RaiUno invece il talentuoso Lino Guanciale gli presterà la voce ed il volto, diretto da Alessandro D’Alatri, lo stesso regista che ha curato la regia della fiction “I Bastardi di Pizzofalcone”.
La notizia (ahimè ormai certa!) che questo libro sarà l’ultimo della serie, ha scosso fan e critica, senza contare l’editore Einaudi “L’editore avrebbe voluto ancora altre storie di Ricciardi, moltissime. Ma io ritengo che questa saga sia giunta a conclusione. – continua De Giovanni – Un calciatore deve smettere di giocare quando è forte, non tirare fino a tardi nell’età per aspettare contratti multimiliardari. Detto questo non posso escludere che tra qualche anno mi venga voglia di andare a vedere come sta il Commissario, ma non lo so per certo.”
Addio al Commissario Ricciardi, trama dell’ultimo libro
La storia si conclude in una data storicamente molto particolare: il 1934. È l’anno della “crisi austriaca” ovvero del tentativo di annessione dell’Austria da parte della Germania hitleriana. Sono gli anni degli accordi della Conferenza di Stresa e delle mire espansionistico coloniali del Regime e degli accordi sempre più stretti con la Germania.
“La storia si ferma anche per un’altra ragione. Già sapevo che il racconto si sarebbe concluso nel 1934, perché la Napoli del 1934 è una Napoli della quale si può avere nostalgia, dopo il ’34 è l’autarchia, l’impero, i tedeschi e poi la seconda guerra mondiale. Non credo sia un periodo storico da ricordare con nostalgia…”. Dopo questi anni il risultato di tanto caos politico, umano e bellico sarà la seconda guerra mondiale e gli orrori che questo evento storico ha causato “non ritenevo giusto raccontare questo periodo, prima di tutto per i miei personaggi” conclude l’autore.
Il pianto dell’alba, L’ultimo caso del Commissario Ricciardi
Il pianto dell’alba vede il commissario Ricciardi finalmente sposato alla cara vicina Enrica e futuro padre, con il “cuore nello zucchero”. Ma l’intrigo non si fa attendere: il maggiore tedesco Kaspar Von Brauchitsch viene trovato morto con un colpo di rivoltella in testa, affianco a lui Livia Lezzi, storico amore del Commissario. Ad attenderlo fuori un mondo che cambia, una Napoli sebbene familiare anche sconosciuta.
Questo libro sarà forse il canto del cigno di una Napoli che fu? Ricciardi ci parlerà forse anche del tramonto dei valori che sta per invadere l’Europa ed il Mondo? Una cosa è certa, a partire dalla fine di giugno saremo tutti con gli occhi incollati alle pagine seguendo Ricciardi ed il suo universo, un’ultima volta, con il cuore in gola e la tensione che solo la scrittura di de Giovanni sa regalare. E voi Che ne pensate? Fatecelo sapere sul gruppo ufficiale di Uomini e Donne di Maria de Filippi