Scuola, 200 giorni l’anno, l’Italia batte tutti: in Europa bastano 170 giorni
In Italia si parla sempre di troppi giorni di vacanza scolastica. Eppure, a ben vedere, il nostro è il Paese dove si fanno più giorni di lezione. A scriverlo, qualche giorno fa, è stata La Tecnica della Scuola, che ha realizzato un’analisi dello studio Eurydice dal titolo The Organisation of School Time in Europe. Primary and General Secondary Education – 2018/19, contenente le informazioni nazionali sulle date di inizio e di fine dell’anno scolastico, sulla sua durata, sulle vacanze scolastiche in otto diversi Paesi.
Basta con i luoghi comuni
“Il numero di giorni di scuola – avevamo scritto – varia dai 156 giorni in Albania e i 200 giorni in Danimarca e Italia. In circa la metà dei paesi l’anno scolastico conta 170/180 giorni; in 17, il numero varia tra 181 e 190 giorni”. Ora, a riprendere quel rapporto, è anche l’agenzia Ansa, la quale sottolinea proprio che “riguardo alla durata dell’anno scolastico, le differenze si accentuano sensibilmente. Con l’Italia che è protagonista: assieme alla Danimarca è il paese in cui è previsto il maggior numero di giorni di scuola (200)”.
Sarebbe quindi il caso di mettere al bando i luoghi comuni: chi dice che i nostri studenti e docenti stanno troppi giorni a casa, quindi dovrebbero allungare i giorni di attività didattiche, farebbe meglio a guardare prima cosa accade subito fuori dal territorio italiano.
E chi dice che altrove fanno più ore al giorno, forse non ricorda il tempo pieno dell’infanzia e primaria, i tanti progetti pomeridiani che fanno i nostri ragazzi alle medie, oppure i maxi-orari che contrassegnano certi corsi alle superiori, come i licei artistici, i tecnici e i professionali, dove nel triennio finale gli studenti devono anche svolgere le ore di alternanza scuola-lavoro (di pomeriggio o nelle pause di attività didattica).
Più vacanze e più “spalmate”
In Europa, inoltre, le vacanze vengono “spalmate” durante tutto l’anno: a Natale, ad esempio, in Germania sono addirittura tre le settimane di stop.
Certo, la fine dell’anno scolastico si posiziona generalmente tra la fine di maggio e la seconda metà di luglio. Giugno è il periodo in cui inizia la pausa estiva nella maggior parte dei paesi. Mentre in ben 10 Paesi si torna sui banchi già ad agosto.
Ne consegue che le vacanze estive vanno da sei settimane di alcuni Länder tedeschi, dei Paesi Bassi e del Regno Unito (Inghilterra, Galles e Scozia), fino alle 12 e 13 settimane dell’Italia.
Deteniamo, dunque, il primato sia dei giorni di lezione sia di quelli di vacanza: solo che sono quasi tutti concentrati nel periodo più caldo dell’anno. Poi, sempre in Italia, durante i nove mesi di attività scolastica, gli stop si contano sulle dita e sono quasi tutti di pochi giorni.
Giorni di festa nazionale
Di seguito, invece, ricordiamo tutti i giorni di festa nazionale che prevede la chiusura delle scuole
- 1 novembre (Tutti i Santi)
- 8 dicembre
- 25 e 26 dicembre
- 1 gennaio (Capodanno)
- 6 gennaio (Epifania)
- domenica di Pasqua e Lunedì dell’Angelo (21 e 22 aprile 2019)
- 25 aprile (Festa della Liberazione)
- 1 maggio (Festa del Lavoro)
- 2 giugno (Festa della Repubblica)
Validità dell’anno scolastico
Ribadiamo che a determinare il calendario scolastico sono le Regioni, in base a quanto disposto dal decreto legislativo 112 del 31 marzo 1998 che prevede che ogni singola giunta regionale fissi il calendario scolastico, fermo restando il numero minimo di 200 giorni obbligatori di lezione necessari per la validità dell’anno scolastico.
Inoltre, ricordiamo la circolare ministeriale 1000 del 22 febbraio 2012, che fornisce indicazioni alle scuole sulla validità dell’anno scolastico e sugli eventuali adeguamenti dei calendari scolastici a seguito degli eccezionali eventi atmosferici
200 giorni di attività didattica
Come prevede il comma 3 dell’art. 74 del decreto legislativo n. 297 del 16 aprile 1994, la regolarità dell’anno scolastico è fissata in almeno 200 giorni di lezione. Tuttavia, la circolare Miur sopra citata del 22 febbraio 2012, specifica che “al verificarsi di eventi imprevedibili e straordinari come un’allerta meteo che inducano i Sindaci ad adottare ordinanze di chiusura delle sedi scolastiche, si deve ritenere che è fatta comunque salva la validità dell’anno scolastico, anche se le cause di forza maggiore, consistenti in eventi non prevedibili e non programmabili, abbiano comportato, in concreto, la discesa dei giorni di lezione al di sotto del limite dei 200, per effetto delle ordinanze sindacali di chiusura delle scuole”.
Pertanto, non c’è nulla da recuperare in caso di chiusura delle scuole causa allerta meteo o simili circostanze, anche se si dovesse sforare il limite dei 200 giorni di attività didattica.