Salvo Amato a Rainews: “Docenti discriminati rispetto alle altre professioni statali, l’accordo? una finta”
Si sta molto discutendo sull’accordo raggiunto dai sindacati della scuola e il governo che ha di fatto scongiurato lo sciopero del 17 maggio. Altro punto controverso, ma che ancora non è stato chiarito, oltre agli stipendi e al precariato, è quello della regionalizzazione o autonomia differenziata.
A tal proposito è stato intervistato il presidente di Professione Insegnante, nonché docente siciliano, Salvo Amato, la cui voce esprime quella di migliaia di docenti che lo vorrebbero come interlocutore al tavolo delle trattative.
Cosa pensa quindi rispetto all’autonomia differenziata per la scuola?
Siamo assolutamente contrari e infatti ci siamo mossi per una petizione contro la regionalizzazione. Per noi è un errore poiché l’autonomia differenziata presuppone un concetto detto “gabbie salariari”, con il quale si intende gestire la spesa per la pubblica istruzione su base regionale e non nazionale. Questo della regionalizzazione un tema molto caro alla Lega, che viene sospeso e ripreso subito dopo le elezioni, infatti, sicuramente, a fine maggio Salvini riprenderà il discorso
Ma c’è anche un problema di salario, un ragazzo del Sud che deve andare a lavorare al Nord non riesce a rientrare nelle spese.
Tale problema riguarda anche carabinieri, medici operatori sanitari e quanti altri, perché, mi chiedo, questa differenziazione deve essere fatta per la scuola e non per le altre professioni statali?
Il nostro lavoro è uguale in qualsiasi regione, non è che al sud si lavora di meno, come si lavora in Sicilia così si lavora a Milano. Il problema è che lo stipendio è basso ovunque, è basso al sud come al nord, ed è questo un punto fondamentale discusso anche nell’accordo, accordo che non mi ha convinto, poiché mi è sembrato più un voler scongiurare lo sciopero in vista delle elezioni che un vero e proprio aiuto alla scuola.
Il video dell’intervista è disponibile sul sito di RaiPlay