E’ tempo di dire addio a una marca di jeans che ha fatto la storia della moda italiana, Rifle, che svende tutto il suo campionario a 2 euro. Il periodo non è dei più semplici per le aziende, e sono moltissimi i settori in difficoltà. Per chi arrancava già da tempo, è inevitabilmente arrivata la fine. E’ quello che è accaduto al noto marchio dei fratelli Fratini, che si sono ritrovati ad affrontare i cambi di tendenza, di modi di compiere gli acquisti, e infine il Covid. Questa storia ci racconta di come, nonostante gli sforzi per tenere in vita gli amati jeans, a un certo punto bisogna lasciar andare e accettare il fallimento.
Ma prima di raccontare la storia della nota azienda, vediamo che fine faranno i capi ancora presenti nella fabbrica. Attualmente è già in corso un’asta telematica, rivolta a grossisti e negozianti che poi rimetteranno i capi in commercio. Il prezzo fissato per ogni jeans è in media di 2,2 euro. Per quanto riguarda la vendita al dettaglio, verrà installato un temporary outlet a Barberino di Mugello, in provincia di Firenze, dove si trova la sede dell’azienda. Saranno disponibili 70mila capi tra maglie, camicie, felpe, jeans e scarpe a prezzi stracciati, altro che black friday.
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La data non è ancora stata annunciata: si pensa al mese di marzo, ma potrebbe essere spostata se le restrizioni per il Covid-19 dovessero impedirlo. Sarà una delle svendite più grandi e interessanti, con vestiti di jeans che sono stati un must degli anni ’70, mentre tutto quello che resterà invenduto sarà messo poi all’asta. Il marchio Rifle nasce quando Giulio Fratini scopre nel corso di un viaggio in America una fabbrica di materiale in denim, dal nome Cone Mills. Comincia così insieme al fratello Fiorenzo una collaborazione con l’azienda, importando in Italia i suoi prodotti.
Nasce così la Rifle, inizialmente chiamata Confezioni Fratini. Il nuovo nome è tratto dalle casse di fucili e serviva a evocare il mito della frontiera americana, il vecchio West e i cowboy. Il successo fu enorme e tra gli anni ’70 e ’80 i loro jeans erano un vero e proprio status symbol, diventando il secondo marchio di jeans in Italia insieme a Levis e Wrangler. Ma tutto, prima o poi, ha una fine, e mentre gli eredi dei fratelli Fratini abbandonavano l’azienda di famiglia per investire in alberghi e gioielli, Giorgio e Fiorenzo si ritrovavano già negli anni ’90 a fare i conti con il loro declino.
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I tentativi di ripresa sono stati molti, a volte disperati. A guidare l’azienda è stato chiamato Franco Marianelli, noto per aver collaborato con Guess Italia e Gas jeans. Sono stati realizzati capi in jeans per Alesia Marcuzzi e Maria Sharapova, mentre a sponsorizzare il brand è stato chiamato il cantante Briga. Nonostante l’ingresso di un investitore svizzero, la Kora Investement (col 55% di quote) nell’ottobre del 2020 è stato dichiarato il fallimento dell’azienda. A breve i clienti avranno l’ultima occasione per tenere nell’armadio un pezzo di storia d’Italia, da sempre raccontata anche attraverso la moda, cominciata con un viaggio oltreoceano di due ambiziosi fratelli di Barberino del Mugello. Tenete d’occhio la data e via con lo shopping.
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