Diabete, Allarme Tachipirina per chi soffre di diabete. Lo studio: Aumenta rischio Ictus”
Il paracetamolo ( la tachipirina) è l’analgesico oggi più utilizzato e quasi 60 anni di esperienza ne hanno fatto un farmaco di uso comune e quindi anche nei soggetti diabetici. In questi soggetti, tuttavia, l’uso di paracetamolo ha evidenziato un aumento o del rischio di ictus. E’ quanto emerso da un ampio studio prospettico francese condotto sugli anziani pubblicato sul Journal of American Geriatrics Society.
Nella maggior parte dei Paesi il paracetamolo viene venduto senza ricetta medica ed è considerato un farmaco sostanzialmente sicuro dalla comunità scientifica. Eppure è anche è uno dei medicinali più coinvolti nelle overdose (assunzione eccessiva) ed è la causa più frequente di insufficienza epatica indotta da farmaci.
Nonostante questo, solo ora stiamo arrivando a comprendere come funziona e gli studi più recenti evidenziano la necessità di utilizzarlo con maggior cautela, soprattutto per evitare alcuni dei rischi associati al suo impiego, che spaziano dall’aumento dell’asma alle interazioni con altri farmaci o il rischio di sviluppare altri problemi di salute (come tossicità renale, fratture ossee o tumori del sangue).
In generale, è importante fare più attenzione all’utilizzo in generale dei farmaci specialmente durante l’invecchiamento, quando i cambiamenti legati all’età possono alterare il modo in cui l’organismo reagisce ai medicinali. Gli anziani vanno incontro a diversi cambiamenti fisici, come la riduzione della massa muscolare, un aumento del tessuto adiposo, alterazioni nella composizione corporea e una riduzione dei fluidi corporei.
Possono anche soffrire di più malattie croniche e quindi essere sottoposti a politerapie, condizioni che impattano su più funzioni dell’organismo e che possono aumentare il rischio di avere una reazione indesiderata a un farmaco.
Un ampio studio su pazienti in case di cura
I ricercatori hanno utilizzato le informazioni dello studio multicentrico, controllato e non randomizzato IQUARE, che si basava su due diversi questionari compilati online dagli staff di 175 case di cura, al basale e dopo 18 mesi di follow-up. Hanno esaminato decessi, infarti e ictus in 5.429 partecipanti che avevano un’età media di 86 anni e per il 74% erano donne, dei quali in 2.239 stavano assumendo paracetamolo, sia da solo che in associazione, a un dosaggio medio giornaliero di 2352 mg.
Paracetamolo sicuro, però attenzione nei diabetici
L’analisi ha evidenziato che il farmaco non ha influenzato il numero di attacchi di cuore e non ha comportato un aumento delle morti complessive. Anche il numero di ictus era pressoché uguale in entrambi i gruppi, ossia circa il 5% negli utilizzatori di paracetamolo e circa il 4% negli altri. Tuttavia è stato rilevato un rischio superiore di ictus nei soggetti affetti da diabete che facevano uso del farmaco (p=0,0157).
«Nonostante la vecchiaia, la politerapia e la polimorbidità, il paracetamolo è risultato sicuro per la maggior parte della popolazione dello studio, anche se non per tutti» hanno concluso gli autori. «La gestione del dolore in questi soggetti è una priorità per la salute e il paracetamolo rimane una buona scelta terapeutica come analgesico di prima linea. Sono necessari ulteriori studi su pazienti diabetici più anziani».
«Il mio messaggio alle persone nella mia pratica quotidiana è che qualsiasi farmaco può avere qualche forma di effetto collaterale a loro sconosciuto, anche quelli che possono acquistare senza bisogno di prescrizione», ha detto il primo autore dello studio Philippe Girard del Centre Hospitalo–Universitaire di Tolosa, in Francia. «È sempre meglio verificare con il proprio medico prima di assumere qualsiasi nuovo farmaco e assicurarsi di utilizzare il dosaggio più adeguato».