Catena Fiorello, sorella di Rosario e Giuseppe, ha deciso di abbandonare il suo lavoro nel piccolo schermo ed ha accusato il mondo della televisione e insieme a lui i suoi fratelli di maschilismo. La competizione familiare esiste e, in questo caso, è venuta fuori in una intervista che la scrittrice ha rilasciato a BlogTv. “Mi sento una che ha dovuto pagare per questo cognome che porto. Per qualche mente ottusa che mi ha giudicata in contumacia”. Altro che raccomandazione, questa è la storia di una donna costretta a vivere nell’ombra di ben due uomini, con i quali è cresciuta.
A sentire il suo cognome si direbbe che è fortunata e che sicuramente le sono state aperte moltissime porte, che ad altri rimarrebbero chiuse, magari a parità di talento. Ma Catena Fiorello non si sente affatto fortunata. Rivediamo la sua carriera: ha collaborato principalmente all’elaborazione di testi per numerosi programmi, come Festivalbar e Buona Domenica, e per vari programmi radiofonici. In un primo momento i suoi lavori sono legati alla presenza nel cast del fratello Rosario, ma lei ha lottato con le unghie e con i denti per farsi valere e distaccarsi dalla fama del maggiore di casa.
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Evidentemente, nonostante i suoi sforzi, Catena Fiorello non ci è riuscita e oggi si lascia andare a un lungo sfogo contro tutte quelle persone che l’hanno giudicata inferiore a Rosario e Giuseppe, attenendosi solo a dei pregiudizi dovuti al sesso. “I miei fratelli sanno che mi è costato il sangue essere la loro sorella, perché questa è una società maschilista. Fatemi capire qual è la differenza tra Beppe Fiorello e Catena Fiorello? Me ne devo stare a casa, chiusa, perché devo lasciare lo spazio tutto a loro… mai io me ne sbatto” ha continuato Catena con toni decisamente esasperati.
Sappiamo che il mondo della televisione è spesso difficile e nonostante ci troviamo negli anni 2000 viviamo in una società ancora molto maschilista. Per le donne diventa complesso farsi strada per il loro cervello e creatività, senza dover mettere in gioco anche le loro curve e la loro bellezza. Catena Fiorello denuncia l’ambiente lavorativo che l’ha tenuta nell’ombra ma, successivamente, attacca la sua stessa famiglia, denunciando anche Rosario e Beppe e raccontando dei particolari sulle loro discussioni che fanno capire che il maschilismo comincia già in casa Fiorello.
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“Magari c’è della cattiveria pregiudiziale anche da parte dei miei fratelli. Magari non se ne rendono conto. Un po’ maschilisti lo sono, inconsciamente. Secondo me, se mio fratello Rosario deve spendere una parola per Beppe, lo fa con meno disturbo. Dei miei fratelli non parlo perché so che si disturbano. Dicono che parlo troppo di loro nelle mie interviste. So che s’infastidiscono. Un giorno mi fa Beppe: ‘Tu parli troppo di noi quando presenti i tuoi libri’. Beppe è quello che si disturba di più. Rosario un po’ meno. Lo massacro anche in casa Beppe. Ma, secondo me, non è lui. Sono i suoi suggeritori”, conclude così Catena Fiorello.