Imposta di bollo conto corrente 2020 e conto deposito buoni fruttiferi è un’imposta annuale introdotta con il Decreto Salva Italia e dovuta sulle giacenze superiori a 5000 euro depositate su conti postali e bancari, in misura pari a 34,20 euro per le persone fisiche e 100 euro all’anno per le aziende su estratti conto, rendiconti dei libretti di risparmio nonché sui prodotti finanziari come i buoni fruttiferi sempre sopra la soglia dei 5 mila euro. L’imposta sarà prelevata dal 7 gennaio.
Riguarda il bollo sul conto deposito, invece, per le persone fisiche l’importo annuale della tassa è passato dall’1,5 al 2 per mille della somma investita mentre per le persone giuridiche il tetto massimo è di 14.000 euro. Vediamo quindi l’imposta di bollo conto corrente cos’è e come funziona, come si calcola e quando è prevista l’esenzione?
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Imposta di bollo conto corrente cos’è?
Che cos’è l’imposta di bollo conto corrente? L’imposta di bollo conto corrente 2020 è una tassa prelevata direttamente dalla Banca o dalla Posta che si applica in misura fissa ai titolari di conti correnti siano essi persone fisiche che giuridiche. L’imposta di bollo conto corrente si applica a:
- estratti conto;
- rendiconti dei libretti di risparmio;
- prodotti finanziari.
A tale proposito, si segnale che l’Agenzia delle Entrate con la circolare 15/E ha provveduto ad emanare alcuni chiarimenti in merito all’applicazione dell’imposta, all’ambito oggettivo e soggettivo e al versamento del bollo.
Imposta di bollo conto corrente 2020: su cosa si paga?
L’imposta di bollo sul conto corrente 2020 su cosa si paga? Il bollo conto corrente da 34,20€ persone fisiche e 100 euro aziende, come chiarisce l’Agenzia delle Entrate si applica su:
- – Estratti Conto Correnti;
- – Rendiconti dei Libretti di Risparmio;
- – Comunicazione Periodiche Prodotti Finanziari: che si applica in modo proporzionale dell’1,5% annuo.
- – L’imposta dl bollo si applica anche sui rapporti tra gli enti gestori e le fondazioni bancarie.
Imposta di bollo conto corrente NON si applica:
ai rapporti intercorsi tra gli enti gestori e i Confidi, organismi senza scopo di lucro a carattere associativo, ovvero, imprese medie e piccole che decidono di unirsi in un unico organismo al fine di agevolare e semplificare le procedure di accesso al credito finanziario, in quanto i confidi non rientrano nella nozione di “clienti” contenuta nel provvedimento 9 febbraio 2011 della Banca d’Italia.
Pertanto, i Confidi sono esclusi dal bollo di 34,20 euro ma non dall’applicazione di quella ordinaria, che grava ad esempio su assegni, contratti e ricevute bancarie. Allo stesso modo dei Confidi, anche l’Amministrazione Pubblica, non rientrando nella nozione di cliente, è esente dall’applicazione imposte come anche i prodotti finanziari emessi da società industriali, fatta eccezione di alcuni casi particolari, perché non riconducibili alla nozione di enti gestori come definiti dal D.M. 24 maggio 2012.
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Imposta di bollo conto corrente 2020 importo: Quanto si paga di imposta di bollo conto corrente sugli estratti di conto corrente bancari e postali?
L’importo, è stabilito dall’articolo 13, comma 2–bis, della Tariffa, parte I, allegata al D.P.R. n. 642 del 1972, che prevede ogni anno, l’applicazione di una imposta di bollo conto corrente pari a: 34,20 euro per le persone fisiche; 100,00 euro per i titolari di partita Iva, imprese, società ecc.
Il principio su cui si basa, pertanto, l’applicazione del bollo conti correnti è sulla funzione di cassa che conti correnti, depositi o prodotti finanziari possono avere come provvista per il cliente, in altre parole la possibilità di prelevare denaro dal conto corrente.
Per calcolare il valore della giacenza, si deve:
- sommare i saldi giornalieri del conto corrente;
- dividere per il numero dei giorni di rendicontazione o di detenzione del rapporto;
- calcolare la giacenza di ciascun rapporto per la quota di detenzione (es. conto cointestato.
Quando si applica l’imposta di bollo sul conto corrente?
Quando si applica l’imposta di bollo sul conto corrente 2020? Il Bollo Conto Corrente si applica sulla soglia limite di giacenza media di 5.000 euro. Pertanto, il prelievo del bollo da parte della Banca o della Posta può essere effettuato solo se il conto corrente della persona fisica o dell’impresa ha un saldo medio non sotto ai 5 mila euro. L’imposta di bollo Conto Corrente 2020 si applica quando le giacenze depositate sul conto superano il limite massimo di soglia pari a 5.000 si effettua non su base annua, ovvero, sui 12 mesi dell’anno ma su ogni trimestre.
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Esempio di calcolo imposta di bollo conto corrente:
Se sul proprio conto corrente nel corso dei primi 6 mesi vengono depositati ad esempio 3000 euro e nei mesi successivi 5500 euro, nei primi due trimestri il bollo non è dovuto mentre nei successivi 2 vengono addebitate 2 quote di imposta totale, ovvero, 8,55 euro ad ogni trimestre.
Stesso calcolo anche sui periodi brevi dell’anno, in cui viene superata la soglia di saldo medio ai fini di applicazione del bollo, per cui verrà prelevata proporzionalmente l’imposta da 34,20 euro per quei giorni o settimane di sforamento.
Importante: il calcolo del saldo medio, ai fini dell’applicazione di imposta bollo sui conti correnti, si effettua considerando tutti i rapporti intestati ad un’unica persona fisica o aperti in una sola banca. Anche il conto corrente cointestato è gravato da imposta di bollo, qualora la soglia limite di 5.000 euro è superata nell’arco dei 90 giorni.
Esenzione imposta di bollo sul conto corrente:
Imposta di bollo sul conto corrente esenzione: il bollo è un’imposta annuale che si applica sulle giacenze di denaro oltre i 5000 euro ed è pari a 34,20 euro persone fisiche e 100 euro le aziende e associazioni, imprese individuali o professionisti. Il decreto Salva Italia oltre ad introdurre questa nuova tassa finanziaria, ha provveduto ad inserire nella norma, i casi in cui vi è l’esenzione bollo conto corrente, ovvero, quando:
- gli estratti e i libretti intestati a cittadini, quindi a persone fisiche, con saldo sotto i 5000 euro.
- gli estratti e i libretti intestati a cittadini con saldo in rosso, quindi a zero.
- inoltre, l’esenzione bollo conto corrente è anche per i titolari esclusi dalle spese bancarie e postali, in caso di ISEE 2020 inferiore a 7.500 euro.
- Conti di pagamento detenuti presso istituti di pagamento o IMEL, ossia, istituti che emettono moneta elettronica, le c.d. carte di pagamento, purché non siano conti correnti.
Imposta di bollo conto deposito 2020 come si calcola?
L’imposta di bollo conto deposito 2020 si calcola in base al valore di mercato e in assenza di questo dato, sul valore nominale o di rimboso dei prodotti finanziari al 31 dicembre di ciascun anno di imposta. Gli importi minimi e massimi di imposta di bollo da applicare e calcolare, sono stabiliti annualmente sulla base dell’ammontare complessivo dei prodotti finanziari detenuti dal cliente presso il medesimo ente gestore. Ai fini di calcolo del bollo costo depositi, le banche e intermediari, si basano quindi sull’intero anno e l’imposta è rapportata al periodo rendicontato per le comunicazioni inviate periodicamente, in caso di chiusura del rapporto finanziario o di apertura nel corso dell’anno.
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Bollo su polizze assicurative 2020:
Per quanto riguarda l’applicazione e il calcolo del bollo sulle polizze assicurative 2020, la normativa ha previsto che l’imposta venga applicata direttamente della compagnia di assicurazione. Il bollo sulle comunicazioni periodiche relative a polizze di cui ai rami III e V dell’art. 2, comma 1, del d.lgs. 7/12/2005 n. 209 (Codice delle Assicurazioni Private), ossia, per le quali non è previsto un rapporto di custodia ed amministrazione, l’imposta di bollo è dovuta per ciascun anno nel momento del rimborso o del riscatto.
Aumento imposta di bollo depositi al 2 per mille:
Aumento bollo su conto depositi e titoli è stato deciso con l’articolo 17 comma 7 della Legge di Stabilità ha previsto che dal 1 gennaio 2014 vi sia l’aumento dell’aliquota imposta di bollo da 0,15% allo 0,2% sulle comunicazione relative ai prodotti finanziari. L’aumento del bollo sui titoli dal primo gennaio 2014, ha colpito quindi tutti gli strumenti detenuti in un dossier titoli, ossia quei cassetti dove vengono depositate le azioni o le obbligazioni acquistate da un risparmiatore, oltre che i conti deposito e le polizze assicurative. Tale aumento dell’imposta di bollo su depositi e titoli, è stato dall’1,5 per mille al 2 per mille e si applica sulle comunicazioni periodiche relative a prodotti finanziari inviate al cliente. In questa categoria sono compresi i depositi bancari e postali, meglio conosciuti come conti deposito anche se certificati. Continua a leggere altre notizie su Piudonna.it e dal tuo cellulare su Facebook, Instagram e Google News.