Negli ultimi giorni in Rai è scoppiato il caso Andrea Di Carlo, accusato di far partecipare come ospiti al programma di cui è autore solo persone seguite dalla sua agenzia di management. Un conflitto di interessi dunque, contro il quale combatte da sempre la Vigilanzatv. Ma vediamo nello specifico cosa è accaduto: Di Carlo è l’autore di Oggi è un altro giorno, il programma di Rai 1 condotto da Serena Bortone. E’ anche il titolare della società Adc Managemente che si occupa di molti vip del piccolo schermo che sono comparsi molto spesso proprio nel corso della sua trasmissione.
Si tratta di Asia Argento, Arisa, Paola Barale, Morgan, Ornella Muti, Sabina Ciuffini, volti noti della televisione che sono clienti proprio della Adc Management di Andrea Di Carlo. Un caso che ha subito mobilitato il segretario di Commissione della Vigilanza Rai, che ha il compito proprio di evitare che si creino situazioni di privilegio e che gli ospiti vengano scelti per meritocrazia e non per “raccomandazione”. Andrea Di Carlo è subito intervenuto a dire la sua e ha rilasciato un’intervista a TvBlog in cui si è difeso dicendo di non essere più il titolare di Adc Management già da agosto.
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“Sono state pubblicate notizie false non corrispondenti al vero. La Rai già ha risposto in commissione. Se le “inchieste” si basano su 6 foto pubblicate sui social direi che sono un po’ deboli. La Rai ha chiesto ed ottenuto che cedessi ogni mia partecipazione in quote societarie (Adc Management), così è stato fatto il 16 agosto: tornai dalle ferie, lasciai i miei 3 figli con una tata e andai a Roma per risolvere la questione. Ciò non mi impedisce di avere rapporti basati sull’autenticità ed il rispetto con molti artisti che sono sempre felici di sentirmi perché quando vedono il mio numero significa che ci sta del lavoro. A me paga sempre il committente con contratti di autore o consulenza casting, non avendo io alcuna esclusiva ed essendo una partita Iva lavoro con tutti sempre che non ci siano sovrapposizioni di fascia.”
Andrea Di Carlo ha continuato raccontando un aneddoto che riguarda il programma Vieni da me. La conduzione venne lasciata da Stefania Apolito e, a detta del produttore, la Balivo (che ora ha lasciato) si rivolse proprio a lui per avere la parte. “Il contratto, quindi, non era con la Rai ma con Baniijay (la società che produceva la trasmissione) che fu molto contenta del mio lavoro. Sono bravo, è vero, ma solo perché so essere molto gentile: l’ospite per me è sacro. Così mi ha insegnato Maria De Filippi quando ho iniziato a lavorare con lei il 17 marzo del 2000 come addetto di redazione di quarto livello. Nessun enfant prodige, nessuna raccomandazione, solo onestà intellettuale e velocità di movimento. Oggi essere onesti è come essere fedeli in amore, è la vera trasgressione.”
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In merito è voluto intervenire Michele Anzaldi, segretario di Commissione di Vigilanza Rai: “L’autore sostiene inoltre di aver ceduto il 16 agosto 2020 tutte le partecipazioni in quote societarie, ad esempio nell’agenzia Adc Management, ma conferma che lo scorso anno, quindi quando era ancora titolare della sua società di management per artisti, già lavorava come autore per la trasmissione del pomeriggio di Rai1 ‘Vieni da me’, retribuito dalla società esterna Baniijay e non direttamente dalla Rai, che paga Baniijay. Ecco uno dei palesi conflitti di interessi che la commissione di Vigilanza Rai ha cercato di contrastare”.
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